Diario di viaggio – Un'incursione pacifica che stravolge e travolge è quella di Giancarlo Iliprandi al Chiostro di Voltorre. Un grande progetto espositivo elaborato in un allestimento suggestivo e coinvolgente. L'artista e il suo doppio, Iliprandi fa una mostra a se stesso, l'organizza in ogni dettaglio, la auto-sponsorizza e la auto-pubblicizza. Mettere in mostra le proprie opere non era sufficientemente appagante per un maestro della comunicazione visiva come lui; "bisogna anche sapersi vendere, vendere un prodotto comunicando", aggiunge. Proporsi quindi come oggetto di mercato da una parte e rivelarsi nella propria fragilità d'uomo dall'altra. Nella sezione del Disegno dedicata al suo viaggio in Sahara racconta una delle tante escursioni compiute in più di vent'anni d'avventure nel deserto. Una grafia fuggevole e ripetuta alla quale si aggiunge il colore tenue dell'acquerello; volti che riportano dolcemente a quel luogo lontano rendendolo improvvisamente meno distante. Sono uomini e donne, vecchi e bambini coi lineamenti appena accennati colti durante il loro cammino verso il mercato del sale con le pesanti canestre di paglia intrecciata portate sulla nuca. Sembra per un attimo di sentire il loro vocio, come un eco lontana; l'impressione è quella di un ricordo di cui non si vuole perdere memoria, ma del quale non si vuole raccontare troppo. "Chi deve disegnare un volto deve entrare nel profondo di questa persona, non è come per il fotografo, all'artista serve più tempo per vedere tutti i dettagli" spiega Iliprandi "entrare intensamente per poi ricostruire con una matita, una penna sul proprio quaderno di viaggio senza aver dimenticato nulla". Le pagine del suo diario sono adagiate su tavole di legno grezzo o su fogli di juta sottili e curvi.
L'opera d'arte è emozione – L'artista trasmette attraverso i suoi disegni l'amore che prova per il deserto, la sua passione per quell'immensa distesa di sabbia che "ti fa sentire vivo, ti lascia il tempo per pensare davvero" spiega Iliprandi "il tempo e lo spazio si annullano e puoi davvero sentirti libero di riflettere, lasciando la mente libera pronta a recepire tutti i pensieri". Iliprandi al Chiostro di Voltorre si scopre artista, senza sentirsi davvero tale: "non sono abituato a fare mostre e non so fino a che punto servano, è meglio stare a casa a disegnare. Io sono un insegnante, è questo il ruolo che sento più mio" dichiara con fermezza. Dalla sua casa di Velate, dove risiede ormai dal 1957, si dedica per diletto all'arte che, secondo lui: "non è frutto di un talento, ma di una necessità di comunicare, l'opera d'arte ha un valore finchè provoca un emozione".
Maestro di comunicazione visiva – Il viaggio, vissuto, immaginato, ricordato, diviene metafora e punto cardine anche per la sezione del Segno, dove Iliprandi espone il proprio percorso professionale quello compiuto negli ultimi cinquant'anni, fatto di manifesti, opere di progettazione grafica, serigrafie. Un'altra forma di comunicazione al servizio dell'espressione delle proprie idee. Dal caldo tratto e dai tenui colori del Sahara si passa al freddo delle cromie dei manifesti. Tinte piatte e forme geometriche, tutto è più statico, meno poetico, ma la forza dei messaggi spezzano subito quest'apparente immobilità. Un manichino mutilato in bianco e nero che parla di violenza dell'uomo sull'uomo, una scritta che incalza un 'Basta' che si oppone stridente alle ingiustizie sociali. Tante bamboline stereotipate e una piccola pillola rosa sul fondo. Iliprandi con le sue opere di comunicazione visiva non è mai andato per il sottile: le sue opere grafiche realizzate su commissione o meno, hanno sempre avuto un valore sociale reso attraverso espedienti comunicativi, dal lettering, ai colori, alla composizione, che l'hanno reso un maestro in questo campo.
Ripartire, continuare a viaggiare – Gigantografie di manifesti, poster ed elaborazioni originali appese sui muri si alternano a grandi teli sospesi con riprodotti i lavori di comunicazione visiva realizzati da Iliprandi; lo spazio dei corridoi del Chiostro è ridotto, manipolato, affascinante e nuovo. "Volevo che i mie lavori dialogassero con quest'ambiente meraviglioso" ha tenuto a sottolineare Iliprandi all'inaugurazione "volevo però anche riuscire a stravolgere l'ambiente, senza deturparlo, in maniera invadente, ma rispettosa".
L'artista ha inoltre deciso di allestire una piccola sala video dove viene proiettata una intervista che gli è stata fatta proprio al Chiostro nella quale parla di sè, delle sue esperienze, del suo cammino professionale, della sua vita. Iliprandi non vuole che questa sia la fine di un percorso, ma solo una tappa e un nuovo punto di partenza, come scriveva Kerouac nel suo celebre romanzo 'Sulla strada': "le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita"
Giancarlo Iliprandi
Segno & Disegno
nella progettazione grafica e nei carnets de voyages
Dal 26 febbraio – al 17 maggio 2009
Chiostro di Voltorre
Gavirate (Va)
Orari di apertura
martedì – domenica 10,00 – 13,00; 14,00 – 19,00
Per informazioni
+39 0332 731402
info@chiostrodivoltorre.it
www.chiostrodivoltorre.it