Sospesi a Varese
Ripensare il territorio e il paesaggio – "Ciascun territorio è unico per cui è necessario riciclare, grattare una volta di più il vecchio testo che gli uomini hanno inscritto nell'insostituibile materiale del suolo, per deporvene uno nuovo, che risponda alle esigenze di oggi". La riflessione sulla città è un'occasione importante anche per il presente e il futuro di Varese e per un intero territorio che forse oggi dovrebbe ridiscutere se stesso. Dal recupero di un'area dismessa, un luogo nuovo per vivere meglio. Ecco il progetto dei Giardini Sospesi.
Ormai prive di una funzione produttiva, le aree industriali di Masnago sono diventate deserti desolati, spettrali luoghi di emarginazione. Oggi rivivono una seconda primavera, grazie ad un progetto architettonico ed urbanistico che mette d'accordo raffinata progettazione italiana e ricerca altamente tecnologica. Il progetto dei Giardini sospesi è firmato da FIM group, storico gruppo che opera nel settore della progettazione e della costruzione. Noi abbiamo intervistato i fratelli Massimiliano e Matteo Monferini (FIM Group), Massimo Cascone e Alfio Storari per farci spiegare come e perchè questo progetto cambia il modo di fare architettura. Il progetto dei grandi giardini, che trovano un parallelo nella vicina Villa Bargiola, nasce da un'idea sviluppata dall'architetto Patrizia Pozzi, paesaggista di grande esperienza, che ha curato la progettazione del verde nell'area che in questi mesi cresce a vista d'occhio.