Visitiamo un gioiello storico nel cuore di Varese che da qualche tempo è tornata a mostrarsi al pubblico essendo diventata sede dell'agenzia di viaggi Land of Emotions. Testimonianze storiche dell'edificio si trovano nella preziosa fonte scritta 'Rivista della Società Storica Varesina' fondata da Leopoldo Giampaolo e ancora cenni sull'antica chiesa sono riportati nel volume editato da Pietro Macchione lo scorso anno di Chiara Zangarini 'Tra devozione, confraternite e antichi oratori. Pagine di storia varesina'.
Un viaggio nel tempo – Per coloro che visitano in questi giorni il luogo hanno modo di compiere un viaggio attraverso la storia dell'arte, da quella dei tempi antichi fino ad esempi contemporanei. Si trovano infatti a dialogare le opere di Sandro Bardelli, pittore di Casalzuigno, con le decorazioni sopravvissute al tempo che impreziosiscono l'edificio. Puntando lo sguardo al cielo, infatti, è ancora ben visibile la decorazione che colora la volta del soffitto caratterizzata da un sole fiammato con scintille e stelle.
Nel corso dei secoli – Le vicende storiche della Chiesa sono legate ad alcuni eventi miracolosi risalenti al 1466, anno nel quale, secondo un documento storico, si scopre anche il fondatore, Antonio Tatti, maestro di grammatica e canonico della collegiata varesina, che aveva una particolare devozione per San Lorenzo. Divenuto infermo, non essendo più in grado di raggiungere l'oratorio campestere, distante da Varese 4 miglia, in cui era solito
portare gli alunni il 10 di agosto, per celebrare il Santo, fece erigere la chiesetta. San Lorenzo ha da sempre avuto un ruolo fondamentale nella vita ecclesiastica varesina, trovandosi "immediatamante alla sinistra della chiesa prepositurale di S. Vittore, in posizione speculare rispetto al battistero di San Giovanni", come si legge nella 'Rivista della Società Storica Varesina".
Il tempo dei miracoli – Nel secoli passati diverse sono le testimonianze legate a fatti miracolosi legate alla Chiesa di San Lorenzo. La prima vicenda risale all'agosto 1466 quando al alcuni parve di vedere lacrime sgorgare da un'immagine della Madonna col Bambino. A seguire sono diversi e numerosi gli episodi miaracolosi narrati dai documenti storici. Tali vicende hanno come filo conuttore l'immagine dipinta della Beata Vergine Maria, probabilmente un polittico con fondo dorato.
Al centro dell'attenzione – Nel 1467 Bianca Maria e Galeazzo Sforza, duchi di Milano, approvarono l'erezione di una confraternita di San Lorenzo e della Vergine, aggregata alla scuola della Misericordia e della Quattro Marie di Milano, con il compito di provvedere alla chiesa e distribuire elemosine ai poveri. Dalla visita pastorale del 1581 condotta da monsignor Antonio Seneca la chiesa risulta consacrata, dotata di tre altari; dietro a quello maggiore si trovava un polittico con il Cristo in croce, la Vergine, Giovanni e alcuni angeli. In alto la
Madonna della pietà. Ai lati Sant'Ambrogio, San Lorenzo e San Galdino. La chiesa venne utilizzata come parrocchiale nel periodo dal 1580 al 1615, quando erano in atto le opere di ricostruzione della prepositurale.
Dopo tre secoli e mezzo – All'inizio del XIX secolo l'edificio venne sconsacrato e demolito, ad eccezione della zona absidale giunta fino a noi. L'abbattimento lasciava spazio alle prime scuole pubbliche maschili del borgo e il luogo di culto divenne abitazione. In seguito alla globale ristrutturazione interna del 1970, gran parte della struttura fu occupata dalle scuole della Regione Lombardia. Nel 2005 sono stati eseguiti ulteriori interventi di restauro conservativo, durante il quale sono emersi diversi aspetti interessanti: tre livelli di pavimentazione sovrapposti e il massiccio basamento dell'altare, oltre a graffiti del periodo rinascimentale.