Provocantemente Piccaia – Due dipinti, un solo autore. Questa volta nessun dubbio. È provocatoria la mostra firmata da Giorgio Piccaia che rimarrà visitabile, fino alla fine del mese, nel foyer del Teatro di Varese. "S. Francesco in meditazione" il titolo dell'esposizione. Vi ricorda qualcosa? Scommettiamo di sì. Non è casuale la scelta del nome né del soggetto iconografico e lo si capisce bene osservando le due opere del pittore. Il soggetto è il medesimo di quello delle due tele esposte, da novembre a gennaio scorsi, al Castello di Masnago ed attribuite, tra mille dubbi e pareri controversi, al Caravaggio. Allora si parlò di "enigma" e in molti hanno avallato la tesi che uno dei due dipinti fosse una copia, forse prodotto da un pittore di scuola caravaggesca. Tanti, invece, hanno criticato l'iniziativa nella sua interezza, paragonandola ad un prodotto surgelato, pronto da gustare in pochi minuti. Nessun approfondimento preventivo, insomma, nessuno studio artistico e nessuna integrazione in un calendario culturale adeguato.
Anche Piccaia, ai microfoni de la 6tv durante la trasmissione settimanale info@cultura, ha sottolineato l'esigenza, sul territorio varesino, di una programmazione artistica ragionata e capace di valorizzare la città, rendendola un vero e proprio polo di riferimento per il settore. "Per farlo – ha spiegato l'artista – servirebbe un comitato composto da chi di arte se ne intenda. Persone che non facciano di mostre ed eventi culturali una "pedina da giocare" sulla complessa scacchiera della politica ma che, al contrario, mettano al primo posto la qualità. Una qualità che può essere resa possibile solo collaborando, perché vi sia un sottile ma fondamentale "fil rouge" che colleghi gli eventi del territorio, inserendoli in un calendario capace – da solo – di disegnare l'identità artistica della città. Per questo è necessario che gli addetti ai lavori parlino e si confrontino in maniera costruttiva". Insomma, appellandosi al concetto di "sindrome degli orticelli" nato proprio nel salotto culturale della trasmissione di la6tv, Piccaia attacca l'individualismo. "È importante che venga abbandonata qualsiasi forma di campanilismo per prediligere la comunicazione e la sinergia. In questo
le opere di Piccaia
periodo di profonda difficoltà economica – aggiunge il pittore – è necessario essere più forti e, di certo, l'unione delle capacità può consentirlo. La fusione di ingegno, volontà, risorse e creatività è la sola carta da giocare per vincere la crisi e per rimarcare i contorni di una città – Varese – capace di raccontare e di fare arte".
Autenticamente Piccaia – Una determinazione, quella di Piccaia, che va ben oltre le parole: l'esposizione al Teatro Apollonio lo dimostra. "Sono autentico", ha affermato nello studio di la6tv, "e questo rappresenta il mio vantaggio su Caravaggio". Di enigmatico, in effetti, non vi è nulla. Ciò che prende forma, dal pennello e dalla bocca dell'artista, è concreto e definito. La creatività di Piccaia è un'arte che diverte ma che sa anche far riflettere, proprio come le sue idee.