Raccontare per immagini – Che la passione guidi la mano di chi fa arte è cosa nota, che lo faccia anche per quella categoria di artisti che sono gli illustratori è una benedizione: così è per Chiara Dattola, varesina, che da tempo si impegna anima e corpo nel suo lavoro dedicato alla creazione di libri per ragazzi. Lei è certa che proprio dalla passione nasca il libro perfetto: quel rapporto tra il disegnatore e il suo pubblico di reciproca stima e fiducia, in nome di un'empatia che nasce dal segno grafico, da una storia ben interpretata, dal volto giusto in una foresta di segni e petali.
Incontri fortunati – Nella vita poi capitano certe cose. Come gli incontri con il genio che sfiora di tanto in tanto anche le terre alte della provincia. E stiamo parlando di Giovan Battista Podestà, esponente – catalogato a posteriori – di quel movimento dell'"Art Brut": fiera definizione data da Jean Dubuffet all'arte "dei matti", per restituire dignità all'espressione istintiva di persone che non hanno mai voluto avere a che fare con Accedemie e scuole. Perché radicalmente diversi, certo, ma non per questo meno dotati di forza espressiva e di quel gran segreto e tesoro che è la capacità umana di comunicare. Podestà, si diceva, e la sua fortuna di aver vissuto in terra lavenese dove Chiara Dattola poi avrebbe, per caso e diletto, incontrato questo figlio bizzarro, diverso, genialmente creativo decidendo di fare della sua vita un libro. Che fosse davvero "matto" questo è difficile dirlo, dato che alle volte è sufficiente un tocco di stravaganza e diversità per apparire tale agli occhi del paese, e Podestà di stravaganza e creatività ne aveva da vendere.
Il progetto prende forma – Ci sono dei nomi da fare a questo punto: Lucienne Peiry, direttrice del museo "Art Brut" di Losanna, Claudio e Dario Alluvion, nipoti di Podestà, Liviana Fontana ed Ercole Ielmini, rispettivamente bibliotecaria e sindaco di Laveno Mombello. Sono loro che Chiara ha avuto accanto nella parte costruttiva del progetto, quando cioè si è trattato di scoprire chi era Podestà, cosa aveva prodotto, con chi parlava, come viveva: quella infinita serie di minuzie che fanno di un uomo un personaggio da romanzo, o in questo caso, da libro illustrato. Avuto il via dall'amministrazione lavenese, che sponsorizza il progetto da realizzare entro maggio, l'illustratrice ha cominciato a lavorarci con passione, come suo solito, e adesso sta arrivando a definire i termini grafici, i volti dei personaggi, le storie migliori da raccontare.
Si parte dall'infanzia e si arriva alla morte di Podestà, avvenuta nel 1976, passando per le due Guerre Mondiali combattute e per la terza, quella con la creatività e la voglia di raccontare che non lo abbandonava mai. Podestà a Laveno non ha lasciato molto in termini di opere, alcune sono in mano alla famiglia, altre a collezionisti, qualcuna in museo: lascerà, grazie alla passione di un'illustratrice, un libro sulla sua vita, in eredità alle generazioni adesso giovani che potranno distinguere, grazie all'arte, che non c'è distanza tra un "diverso" e un "matto", due nomi per parlare della stessa persona: di chi riesce a vivere copiando solo se stesso.
credits foto Roberto Tomei