della Madonna
Nella tranquilla penombra della Cappella della Crocifissione, la prima entrando sulla destra, entrando nell'edificio sacro di Casorate, si può ammirare incorniciato uno splendido dipinto di Ronchelli, raffigurante il glorioso momento in cui Maria ascende al Cielo sulle ali di arcangeli e cherubini.
Ciò che rende questo dipinto speciale non è soltanto la sua pregevole fattura, ma soprattutto la densa simbologia di cui è impregnato: Ronchelli, pittore colto e versato anche in filosofia, ha infatti voluto racchiudere nella sua opera tutta una serie di rimandi e di significati nascosti. Se si analizza lo schema compositivo dell'opera, l'accurata disposizione degli elementi, la meditata suddivisione degli spazi, emerge con chiarezza la complessità che vi soggiace. Si scopre, ad esempio, che l'intera scena è stata armonicamente strutturata grazie ad un frequente e sapiente uso della proporzione aurea: lo si può notare nei rapporti che si instaurano tra i tre cerchi idealmente tracciabili seguendo rispettivamente l'aureola attorno al capo della Madonna, la coltre di nubi aperte (che coincide anche con l'apertura delle sue braccia), ed infine quello che inscrive al suo interno l'intera rappresentazione, e che ha il suo centro proprio nel grembo di Maria. Tre anelli, dunque, rapportati tra loro secondo "la divina proporzione": ecco rinvenuto così un implicito ma significativo riferimento alla presenza della Trinità, inserito da Ronchelli per arricchire
teologicamente l'immagine dell'elevazione di Maria verso Dio.
La tela è stata realizzata con una tecnica mista di tempera a secco e cotone filato, quest'ultimo usato per impreziosire, con delle decorazioni a filo d'oro, le parti più importanti dell'immagine e le zone da mettere in particolare rilievo.
Inizialmente l'opera non venne pensata come quadro da appendere alla parete, bensì doveva essere uno stendardo processionale fatto apposta per poter essere trasportato ed esibito durante le cerimonie religiose da celebrare tradizionalmente all'aperto lungo le vie del paese. Dunque venne smontato dall'asta e dagli infissi che lo reggeva e incorniciato per farne un quadro solo in un secondo momento, quando presumibilmente si smise di utilizzarlo nelle funzioni liturgiche per lasciarlo ad una semplice funzione ornamentale.
Inoltre, storicamente, dagli archivi parrocchiali risulta che
di Casorate
nel 1755 all'artista furono commissionati e pagati altri cinque palli: quindi in totale dovevano essere originariamente sei (per un ammontare di 60 soldi). Però, oltre a quello della Vergine Assunta, a tutt'oggi ne è rimasto solo un altro, dedicato ai santi Ilario e Tito. Perciò, della collaborazione di Ronchelli con la parrocchia di Casorate a quanto pare solo queste due opere rimangono come uniche superstiti, mentre le altre quattro sono purtroppo andate perdute nel corso del tempo, o comunque non sono ancora state ritrovate.
Infine, come ultima curiosità riguardo il dipinto della Beata Vergine Assunta, patrona principale di Casorate e a cui è tra l'altro dedicata la chiesa, c'è da riportare un ulteriore piacevole aneddoto: la raffigurazione presente nel lavoro del Ronchelli è stata infatti recentemente presa a modello per realizzare la luminosa vetrata posta nella finestra di facciata della chiesa. Nonostante lo stile volutamente più moderno dello sfondo, questa vetrata riesce a cogliere appieno lo spirito e l'essenza del messaggio che l'immagine originale vuole trasmettere, riproponendolo in quella meravigliosa, suggestiva e avvolgente luminosità che solo il fascino delle vetrate sa infondere.