Busto A. Era il marzo del 2007, quando con la mostra” News – papers” Giovanni Cerri (Milano 1969) esponeva alla galleria Palmieri . La nuova personale “Riepilogo. Opere 2007-2022”, che si aprirà al pubblico da sabato 22 ottobre (con inaugurazione alle 18), intende riassumere un legame che si è consolidato con la storia dello spazio espositivo bustocco nonchè con le tematiche e le evoluzioni del lavoro svolto in questi anni.
La mostra, infatti, non ha un tema ben definito ma al contrario vive nelle diverse declinazioni degli argomenti e degli spunti visivi. La selezione dei quadri è concentrata su un’ampia possibilità di immagini; la periferia è il nucleo di ricerca dal quale poi si diramano altri sviluppi e suggestioni.
Si inizia con i quadri appartenenti agli anni più lontani, con le città fantasma del 2007 e 2008, dipinte ancora su carta di quotidiano (il supporto su cui l’artista lavorava in quel periodo), le fabbriche abbandonate e i paesaggi industriali “archeologici”, passando poi per qualche inquadratura sulle città italiane (il pasoliniano, Il Vangelo secondo Matera, e poi Venezia, Roma, Verona…).
Il percorso prosegue con due volti del ciclo Lo sguardo senza tempo, per continuare con un omaggio al territorio locale con il Sacro Monte di Varese in bianco e nero, per arrivare al tema più recente della natura che invade lo spazio urbano, riconquistando – con una vegetazione tropicale, “distopica” perché non appartenente alla nostra terra, (estrema conseguenza del cambiamento climatico) – il territorio che l’uomo le ha sottratto (Periferia tropicale, Off limits), fino al minimalismo di “Un giorno dopo l’altro“, dove protagonista è la solitudine di un oggetto nell’ampia spazialità non disegnata o costruita ma frutto della casualità del lavoro quotidiano della pittura.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo contenente le immagini e una selezione di testi critici che costituiscono un riepilogo delle varie mostre tematiche: il paesaggio urbano, l’archeologia industriale, lo sguardo senza tempo e l’ultima frontiera della figurazione classica sfregiata, la prima esposizione (a Rabat) con il tema della natura che iniziava a “germogliare”. Inoltre, non esposte in mostra, ma presenti nella pubblicazione, diverse opere collocate in collezioni private quale “omaggio” a chi segue e sostiene l’attività dell’artista.
Giovanni Cerri “Riepilogo. Opere 2007-2022” rimarrà in calendario, nella sede espositiva di via Mameli, fino al 20 di novembre nei seguenti orari: dal martedì al sabato dalle 15 alle 19.
Note biografiche
Giovanni Cerri vive e lavora a Milano. Ha iniziato a esporre nel 1987 e da allora ha tenuto mostre in Italia e all’estero, esponendo in importanti città come Berlino, Francoforte sul Meno, Colonia, Stoccarda, Copenaghen, Parigi, Varsavia, Toronto. Da sempre attratto dal territorio urbano di periferia, la sua ricerca si è sviluppata nell’indagine tematica dell’archeologia industriale, con raffigurazioni di fabbriche dismesse, aree abbandonate e relitti di edifici al confine tra città e hinterland.
Nel 2008 espone con il padre Giancarlo al Museo della Permanente a Milano nella mostra «I Cerri, Giancarlo e Giovanni. La pittura di generazione in generazione». Nel 2011, invitato dal curatore Vittorio Sgarbi, espone al Padiglione Italia Regione Lombardia alla 54° Edizione della Biennale di Venezia. Nel 2014 il ciclo di opere “The great country” viene esposto all’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen, all’Istituto Italiano di Cultura di Colonia e al Museo Riva 1920 di Cantù, la mostra è presentata in catalogo da Flaminio Gualdoni. Nel 2015 la mostra “Milano ieri e oggi” viene esposta all’Unione del Commercio a Palazzo Bovara a Milano, alla Cortina Arte a Milano, alla Galleria Palmieri di Busto Arsizio e all’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia. Nel 2019 espone alla Frankfurter Westend Galerie di Francoforte sul Meno la mostra “Memoria e Futuro / Erinnerung und Zukunft. A Milano, nell’anno di Leonardo”, in occasione del quinto centenario leonardesco. Nel 2020 alla Casa di Lucio Fontana a Comabbio (VA) espone la mostra “Diario della pandemia. Quaranta disegni durante l’isolamento”, una selezione di opere su carta realizzate nel periodo di lockdown.
Nel 2021 espone con una personale al Museo Italo Americano di San Francisco. Sue opere figurano in collezioni pubbliche, tra cui citiamo: Museo della Permanente (Milano), Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, Museo di Villa Clerici (Milano), Museo Civico “Floriano Bodini”, Gemonio (VA). Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro “Ultima frontiera” per la Casa Editrice Le Lettere (Firenze), collana Atelier curata da Stefano Crespi