Castelletto Sopra Ticino – Ogni scultura al fine di essere letta nella sua completezza necessita una percorrenza di 360 gradi.
A volte accade che opere tridimensionali, anche di piccole dimensioni, vengano collocate a ridosso di pareti limitandone la completa visione.
Tale approssimazione non riguardano l’idea espositiva di Giovanni Mancin artista arrivato alla scultura grazie a solide basi di disegno e pittura unite ad una pluridecennale esperienza di restauratore di mobili antichi.
Nell’allestire le sue personali, Giovanni Mancin calibra minuziosamente le coordinate atte a creare il logico equilibrio tra spazio, opera e visitatore.
In questo tempo scandito da necessaria e obbligata clausura, il lavoro di un artista, qualora il suo studio si trovi connesso all’abitazione, potrà avvalersi di costante continuità.
Pochi passi separano l’abitazione dal luogo dove Giovanni Mancin si muove quotidianamente tra carte e materiali di differente natura, a fronte di un’altra ala dove vengono collocati i mobili da restaurare, a dire di un connubio ricco di sapienza artigianale e estro creativo.
Abbiamo raggiunto Mancin via skype al fine di comprendere come vive l’attuale limitazione dettata dal coronavirus.
In che misura la tua esperienza artigianale ti è stata utile in ambito creativo ?
“Per chi tratta la materia una buona manualità è indispensabile poiché il primo impatto è tattile dopodiché si deve comprendere con quali attrezzi operare, ma soprattutto è importante partire da un’idea che si è fissata sulla carta; uno scultore deve saper disegnare”.
Tu lavori anche su superficie piana, come hai detto disegni e dipingi.
“Mi interessa lavorare su differenti supporti vado dalle carte di raffinata fattura sino a quelle da pacco o addirittura disegno sul retro di carte da parati, attualmente sono affascinato dalle soluzioni che si ottengono applicando il blu cobalto su alcuni tipi di materiali“.
Nello specifico a cosa stai lavorando?
“Sto lavorando quotidianamente su carte di piccolo formato 30×30, le concepisco come fogli di diario il cui scopo finale è quello di comporre una serie di libri d’artista“.
Oltre al tuo impegno come artista sarebbe interessante sapere cosa stai leggendo.
“in questi giorni sto riguardando un catalogo dello scultore Eduardo Chillida, straordinario, inimitabile, un maestro al quale faccio continuamente riferimento con la dovuta consapevolezza della distanza che ci separa. Bisogna sempre rapportarsi ai grandi serve a tenere i piedi per terra ad avere la coscienza dei propri limiti“.
Ed ora tocca alla televisione.
“Almeno un TG al giorno per sapere come vanno le cose, poi SKy arte e qualche film e devo dire che la Rai, in questo periodo propone trasmissioni di alto livello culturale e visto come stanno le cose tutto questo ha la valenza di un antidoto“.
Mauro Bianchini