Era il 1134 quando alcuni monaci francesi, provenienti da Morimond fondarono l'abbazia poco lontano da Abbiategrasso, a Morimondo. Quegli stessi monaci diedero avvio alla bonifica e alla valorizzazione agricola dei territori alla sinistra del Ticino.
La chiesa. Dedicata a S.Maria Nascente la chiesa tradisce il modello del gotico-borgognone e fu costruita fra XII e XIII secolo. La facciata a vento è decorata nella parte superiore da bacini, cioè contenitori in ceramica inseriti nella muratura, disposti a croce. Una caratteristica comune alle chiese medievali, riscontrabile anche a Pavia, che forse allude all'attività di assistenza ai pellegrini compiuta dai monaci.
Il modello cistercense. L'interno della chiesa è diviso in navate da pilastri di diversa tipologia, con capitelli che reggono archi ogivali. Molti gli interventi recenti, come la parte absidale; si conservano tuttavia la scala che portava al dormitorio e la porta verso il chiostro. Durante il restauro del coro sono emersi frammenti di affreschi quattrocenteschi.
Il chiostro. Sulla destra della chiesa si trova il chiostro, su cui prospettano le parti del monastero. La parte più antica, quella orientale, ospita la sala capitolare, lo scriptorium, là dove i monaci copiarono e salvarono la memoria dei testi antichi, la sala da lavoro. Oggi questi ambienti sono stati recuperati, e sono visitabili, così come il loggiato, il refettorio e il dormitorio.
La grangia. La fonte principale di sostegno dei monaci era l'attività agricola, realizzata attraverso la grangia. I cistercensi infatti nella Pianura Padana diedero il via ad una preziosa opera di bonifica delle zone acquitrinose rendendole così adatte alla coltivazione. Le grange erano strutture agricole dipendenti dal monastero, gestite dai conversi e braccianti laici; la loro struttura consisteva in un grande cortile su cui affacciavano le abitazioni, le stalle, i magazzini e le officine e , immancabile, un piccolo edificio di culto. Questa struttura si è poi mantenuta nelle cascine lombarde.