Oggi Tomaino ritorna nella città giardino con la personale "Punctum", per mostrare al pubblico l’evoluzione creativa di questo grande artista.
"Punctum", come ogni mostra di Tomaino, segna un punto e a capo, una chiusura e un nuovo inizio. Nei testi antichi indicava il punto cruciale e più delicato di un dilemma, il così detto punto dolente di una questione. Il titolo di questa esposizione allude quindi ad andare al nocciolo del problema, identificarlo, per poi risolverlo e superarlo. Come in ogni ambito creativo o scientifico, così anche nell’arte, l’evoluzione di una ricerca arriva a momenti di assoluta determinazione, che chiudono cicli, per aprirne di nuovi.
Tomaino prosegue senza sosta sulla linea di un lavoro che è in continua evoluzione, tiene stretto a sé le immagini che è riuscito ad inventare, creando un vocabolario visivo fatto di forme sintetiche, immediate e profondamente evocative; archetipi contemporanei che hanno trovato uno spazio esclusivo in un universo di sollecitazioni sensoriali. L’artista compie un viaggio senza avere fissa una sola meta, lasciando ad ogni tappa dei piccoli o grandi capolavori.
"Sperimentatore inarrestabile – come sostiene la curatrice Martina Corgnati nel volume che accompagna la mostra pubblicato da Gli Ori, Pistoia – Tomaino alterna metodicamente e instancabilmente azioni pittoriche e interventi plastici, lavori sulla superficie e nello spazio e ancora, più profondamente, contamina il senso della superficie con gesti da scultore e concepisce le sculture come sagome, come quinte piatte che con la loro presenza, apparentemente ingenua e ingombrante, interrompono la continuità amorfa dello spazio, sbarrando il corso dello sguardo".
Questa nuova personale varesina ci fa conoscere un Tomaino inatteso, diverso rispetto a quello rispetto a quello delle figure simboliche che tutti conoscono, dalla mano aperta al cavallo a dondolo. Lo Spazio Lavit si trasforma metaforicamente in un attracco per carrette del mare, scafi arrugginiti, barche abbandonate, opere che alludono all'esodo disperato dei migranti, che ripetutamente s'impone, in modo sempre più dramamtico, agli occhi degli spettatori occidentali.
"Di tutti coloro che attraversano il mare noi conosciamo i numeri, non conosciamo i nomi – commenta la curatrice – Ecco allora che il titolo della mostra, "Punctum", può essere letto come attenzione puntuale che restituisca umanità a quegli uomini, ma anche al nostro sguardo sull'arte".
L'esposizione è realizzata da Alberto Lavit con la collaborazione dello storico dell'arte Laura Orlandi e dell'Associazione Culturale Parentesi. La mostra è stata organizzata grazie al sostegno di Agricola Home&garden (Via Pisna, 1 – Varese), dove sono esposte alcune opere, e di Life dental-health-fitness.
GIULIANO TOMAINO PUNCTUM
A cura di Martina Corgnati
Dal 12 novembre al 24 dicembre 2016
Spazio Lavit, Via Uberti 42, Varese
Orari: mart-sab 16.00/19.30 o su appuntamento
Per info: 0332 312801 – 335 7119659