Fortunatamente, edito da Bellavite ci giungono gli “Squittìi” di Alberto Casiraghy quale purificazione delle sfinenti sequele che hanno caratterizzato il lungo periodo di isolamento a partire dall’uso di un termine straniero per definire la clausura da virus, cantilenata di continuo da una schiera di figure onnipresenti in ogni spazio televisivo, il cui vero fine era accumulare più gettoni di presenza possibili.
A seguire “andrà tutto bene”, andrà come dovrà andare con le forze del bene e del male in eterno conflitto tra loro.
Al “Saremo migliori”, saremo come siamo sempre stati.
Chi sensibile lo era forse si aprirà a un nuovo umanesimo, gli altri, privi di tale sentimento, matureranno margini di peggioramento, poiché appartengono alla categoria di coloro che traggono linfa da qualsivoglia disgrazia mancando di rispetto, con becere manifestazioni, ai lutti, alla dedizione e all’impegno di quanti si sono prodigati per alleviare le pene altrui.
Allargando lo spettro della predetta categoria, tali personaggi a fronte dei drammi che hanno segnato il secolo scorso arrivano ad inneggiare al ritorno di dittature di nero vestite e, a seconda degli umori, alla negazione o al ripristino dei campi di concentramento.
Figuri tanto corteggiati dall’ex ministro degli interni sempre teso nel suo patologico accattonaggio di voti anche se questi olezzano di marcio.
Respirando profondamente rivolgiamo cuore e mente agli “Squittìi” di Alberto Casiraghy, fondatore della piccola ma prestigiosa casa editrice Pulcinoelefante.
Uomo poesia che a dispetto del trascorrere del tempo mantiene intatti l’entusiasmo e il candore di un fanciullo non disgiunto dalla profonda e pacata sapienza del saggio.
Vola alto Alberto Casiraghy, sul mondo, sulle persone, sulle cose, ne percepisce le profondità dell’anima, i sussurri, le malinconie, le speranze.
“Nessuna ingenuità è giustificabile davanti al mare che piange”, se pur con tono lieve definisce una condizione naturale e umana verso la quale nessuno dovrebbe sentirsi esente.
“Un giorno senza libertà è inenarrabile”, così come “La libertà conosce bene le prigioni”, si accordano con le condizioni vissute nei mesi appena trascorsi.
Accompagnano i testi alcuni disegni, eseguiti in punta di matita, da John Giallo dove si susseguono oggetti animati da sguardi intensi rivolti al lettore quasi a voler creare intima complicità.
Da minuscole case, con doppi ingressi lievitano alambicchi da fiaba e foglie stilizzate tese verso il cielo: un invito allo sguardo ad andare oltre il visibile.
“Tutti prima o poi si lasceranno salvare”, poiché per fortuna “I grandi artisti non sono mai sazi di abissi”.
Alberto Casiraghy – “Squittìi” – Bellavite Editore, pp. 55, Euro 9.
Mauro Bianchini