"La mia maniera di lavorare è stata largamente influenzata dalla mia prima esperienza praghese di fotografo di teatro. Avevo piena libertà. Muovendomi in mezzo agli attori sul palcoscenico potevo fotografare la stessa scena quante volte volevo e in tante maniere differenti. Questo mi ha insegnato a trarre il massimo da una situazione data e sono stato portato ad applicare questo metodo a tutto il mio lavoro in generale". Il teatro rappresenta da sempre una metafora della vita. Fotografarlo agli esordi della sua carriera ha voluto dire per Josef Koudelka, nato in Moravia nel 1938, fissare la vita nei suoi istanti più significativi, trasposti nella finzione del palcoscenico. Allo stesso modo, ribaltando i termini del discorso, Koudelka fotografa la realtà del suo tempo, cogliendone quei momenti, quelle occasioni in cui la vita cerca di darsi come teatro, "vuole fissarsi in una forma teatrale per cercare di fuggire alla deriva della morte", come ha sottolineato il critico Romeo Martinez: le feste, i riti, le celebrazioni di ricorrenze. Le fotografie esposte allo Spazio Forma testimoniano la "teatralità" della visione fotografica dell'autore attraverso gli scatti da lui dedicati alla vita delle comunità zingare dell'est Europa. Un lavoro che Koudelka aveva progettato di pubblicare nel 1970 nel volume Cikáni (zingari in ceco) – di cui la mostra rispecchia il menabò – ma che rimase per lungo tempo inedito. Dopo aver fotografato nel 1968 l'invasione sovietica di Praga e aver pubblicato gli scatti sotto anonimato, Koudelka lasciò infatti la Cecoslovacchia in cerca di asilo politico. Nel 1969, a Londra, ricevette una borsa di studio per fotografare gli zingari dell'Europa occidentale e decise di stabilirsi in Inghilterra. Nel 1971diventò membro dell'agenzia Magnum e negli anni seguenti ricevette altre borse di studio per proseguire la sua ricerca fotografica, che può essere annoverata tra le più significative nel Novecento e che ancora oggi porta avanti tra Parigi e Praga.
Zingari di Josef Koudelka
Fondazione Forma per la Fotografia
Milano, Piazza Tito Lucrezio Caro, 1
Dal 21 giugno al 16 settembre 2012
Orari: tutti i giorni dalle 11.00 alle 21.00
giovedì e venerdì fino alle 23
Chiuso il lunedì