L'ultima parola – Grandi mostre a Varese, è scaduto il termine. Avremmo già dovuto sapere in questi giorni se Varese avrebbe potuto essere all'altezza, economicamente parlando, per permettersi la serie delle tre grandi mostre, previste dall'amministrazione degne di tale denominazione. "In realtà abbiamo chiesto di posticipare il termine di una settimana – spiega il sindaco Attilio Fontana – ora attendiamo la decisione da parte della Regiona Lombardia. Per l'inizio settimana prossima dovremmo avere una risposta".
Non più nelle mie mani – Le ultime dichiarazioni di Fontana sottolineavano proprio questo punto. La situazione non era più nelle sue mani. Nell'occasione il sindaco ribadiva la sua contrarietà e la stessa impossibilità a destinare corpose cifre al settore culturale, alle politiche espositive in primo luogo, a fronte di altre urgenze di carattere sociale. Mezzo milione è il budget per questo pacchetto espositivo. Un impegno cui da sola al momento l'amministrazione cittadina non può far fronte.
I buoni uffici del sindaco – Da qui il rischio paventato di vedersi soffiare la possibilità di allestire un evento espositivo da mettere in vetrina nella stagione di Varese mondiale. Un qualcosa che le risorse umane attuali locali non possono realizzare, né appunto i fondi a bilancio possono consentire. Da qui la richiesta del primo cittadino. Procrastinare il termine entro il quale Varese può ancora dire si, affidandosi, in extremis, a quegli uffici regionali presso i quali Fontana potrebbe esercitare il suo credito da ex presidente del consiglio. D'altro canto, le ipotesi fatte in casa, dalla nostra città non sembrano appartenere a quelle 'grandi mostre' di cui si parla.
Quali mostre? – La mostra dedicata alla pittura russa ottocentesca, La Russia, Cieli e giardini del tempo, proposta dall'associazione Spirali Arte e già fissata nelle sue date (20 aprile – 25 settembre) potrebbe già sembrare una proposta appetibile, anche sé probabilmente non del tutto plausibile per il contesto varesino. Delle altre mostre, su cui pare anche altre città abbiano messo gli occhi, ancora non è dato sapere. Sul tavolo però ci sono altre proposte di più facile realizzazione. Quella incentrata direttamente sui Mondiali, di cui è prevista la cura da parte di Serena Contini e una mostra a firma di Silvano Colombo dedicata alla figura della donna nella pittura otto-novecentesca. La questione è sempre la stessa. Quale ruolo e quale partita vuole giocare Varese. Giocare in casa o cercare di rivolgersi ad un palcoscenico più ampio. Ancora qualche giorno per capirne di più.