Cadute le foglie spunta una torre – Grazie alla nuova variante della SP1 adesso si può gustare davvero, finché l'inverno lo consente, la mole dell'edificio che sorge al confine tra Cocquio Trevisago e Gemonio, in località "Torre" a Sant'Andrea.
Il monumento, di origine romanica, sembra sia parte di quella che fu una fortificazione che includeva anche altre manufatti nelle vicinanze oggi scomparsi.
Il tempo e la vegetazione purtroppo gravano su di esso da quasi un millennio, mettendone probabilmente a rischio la stabilità.
Le rovine oggi sorgono su un terreno privato dichiarato zona archeologica ma, secondo l'amministrazione di Cocquio Trevisago, questo è il problema minore.
I costi di un restauro – Essendo un manufatto molto antico è l'importo delle spese necessarie ad un eventuale restauro quello che blocca ogni intervento di recupero e conservazione, soprattutto in un periodo di crisi e conseguenti magre finanze per il comune.
La speranza è che si riesca a trovare una soluzione confortante per chi, vedendola adesso in tutto il suo splendore far capolino dai rami spogli delle piante che la circondano, la vorrebbe valorizzata e salvaguardata.
Una valorizzazione che porterebbe una nuova perla nel panorama del romanico locale, tra cui possiamo annoverare la splendida chiesa di San Pietro a Gemonio di cui, con una adeguata politica di promozione, la torre potrebbe essere elegante corollario.
In attesa, dunque, che il fogliame della primavera la nasconda di nuovo affrettatevi a passare di lì, per goderla dal vivo.