Parola d'ordine, innovazione, iper-connessione, produzione, cambiamento. Ma non c'è illusione che tenga: gli errori e i ritardi non si possono recuperare e si deve, prima o poi, pagare dazio, per la rincorsa affannosa, per il passo forzato della carica.
Ma il migliore -e per ora solo auspicabile- dei mondi possibili non è e non può essere frutto dell'affanno, del frenetico sconbussolamento, dell'incalzare continuo.
La cifra dell'oggi, il suo stesso imperativo pare essere la fretta, il suo stato d'animo pare essere l'ansia.
E così accade che non solo il tempo si brucia. Innanzitutto il tempo, in questo modo, si perde.
C'è allora un gran desiderio di procedere piano, di riflettere, di non improvvisare, quanto di elaborare, senza travolgere.
C'è un gran bisogno di fermarsi a gustare, assaporare e ad osservare. Per imparare, davvero.
A voi tutti l'augurio di muovervi senza essere necessariamente corridori solitari che inseguono il primato, ma con la voglia di ascoltare senza premere lo skip forward.
Davvero, auguri di Buona Pasqua!