Guido Maggi, nato nel 1926 a Borgonovo V.T. (Piacenza) ha attraversato e assorbito la cultura europea vivendo alcuni anni a Parigi e poi a Vienna.
Diplomato in regia cinematografica approda alla pittura dopo collaborazioni con diversi giornali.
Le opere esposte, tutte degli anni ‘74/'75, risentono fortemente dell'influenza del grande maestro Francis Bacon, ma evidenziano una forte personalità con i suoi forti colori di chiara lettura espressionistica.
"Mostra di aver assimilato la lezione di Tacito sul senso del limite, Infatti non invade, studia…possiede una visione ariosa, critica e dialettica della realtà" (Paolo Perrone)
"Con i suoi dipinti Maggi condanna la società che dopo aver dato vita a degli esseri umani li trasforma con le sue miserie e ipocrisie in pietosi pupazzi " (Mario Albertazzi).
Il messaggio è estremamente attuale e colpisce ancora dopo quaranta anni con la sua forza espressiva e la sua coerenza ideologica.
La mostra sarà visitabile fino al giorno 31 gennaio e sarà aperta al pubblico, con la presenza del curatore Fabrizio Galli, dal martedì al sabato dalle ore 16.00 alle 19.00 e durante tutti gli spettacoli del Teatro del Popolo. Per informazioni: Fabrizio Galli cell. 338.7617034.