Milano – La poesia.Questa forma artistica tanto antica quanto preziosa non è stata oscurata dai cambiamenti della società e continua a proseguire il suo viaggio per raccontare ai contemporanei quello che sono e ai posteri quello che sono stati.
Nulla è riuscito nel corso della storia a spegnere la sua luce ma tutto l’ha condizionata, cambiata, trasformata.
Duemila anni di poesia l’hanno portata qui, al Realismo Terminale di Guido Oldani.

Argomento della puntata di Poetando, Guido Oldani, teorizzatore del realismo terminale e massimo continuatore della linea poetica lombarda, che ha spiegato a Veronica Pagin e Filippo Brusa, curatori della rubrica, la sua poetica.

La prima domanda, d’obbligo in quanto alla base della sua poesia e di tutto il suo pensiero è: cos’è il realismo terminale.

“Siamo arrivati a tempi difficili,- spiega –  tempi caratterizzati dall’accatastamento di oggetti e di persone. La gente tende ad accatastarsi nelle grandi città e dove lo spazio è sempre meno, ma non solo. Gli oggetti costituiscono oggi il centro del nostro mondo e del nostro vivere, nella maggior parte dei casi non possiamo farne a meno e ci richiedono sempre più tempo e attenzione. Da questo modo di essere, della nostra era, nasce il realismo terminale. Una teoria poetica basata sul realismo, ovvero sul reale rapporto tra gli oggetti e la vita delle persone che li utilizzano e terminale perchè siamo arrivati ad un punto di non ritorno, in cui continuando a procedere come stiamo facendo, gli oggetti diventeranno tanti e tanto importanti da prendere il sopravvento su di noi.

Questa teoria poetica – prosegue Oldani –  non nasce dal nulla ma dal contatto con la realtà e non si sviluppa senza conseguenze, lo strumento che permette al poeta di rientrare nel realismo terminale è la similitudine rovesciata ossia la risposta a quanto detto fino ad ora. Ma procediamo un passo alla volta, la similitudine è una figura retorica molto utilizzata in poesia per la quale si paragona qualcosa a ciò che gli somiglia anche se appartenente ad un’altra categoria: sei freddo come il ghiaccio, per intenderci. Ma questa è la similitudine regolare; nel realismo terminale viene invece invertita e questo accade perchè mentre nel passato si era soliti paragonare persone e oggetti a elementi della natura, oggi le cose sono cambiate e i metodi di paragone sono diventati gli oggetti: ecco perchè non siamo più veloci come fulmini ma come una Ferrari”.

Questo realismo terminale, che sembra essere così definitivo, in realtà non lascia spazio alla negatività perchè base di questa poetica è anche l’ironia. Ironia con la quale Oldani ci rassicura e sembra dirci che “ciò che non ci uccide ci fortifica”, quindi possiamo ritrovare i giusti equilibri ma dobbiamo prima prendere coscienza di quello che sta succedendo nella nostra realtà senza per questo lasciarci sopraffare.

“La natura è invidiosa e vuole assomigliare agli oggetti” queste le parole del maestro.  Durante l’ incontro  Oldani ha letto e commentato  tre  sue poesie, tra le più importanti dove emerge, in maniera evidente, il realismo terminale e la similitudine rovesciata che qui sotto pubblichiamo. Non c’è modo migliore di capire la poesia se non leggerla e interpretarla soprattutto se aiutati dalla spiegazione del poeta che le ha pensate e scritte…

L’anima

e l’anima è un bicchiere di buon vino
in bilico fra sete e ubriacatura.
è pura come i soldi di un bambino,
pare sia dentro al soffio di un respiro
come un chiodo in una fornitura
o un chicco di sale in mezzo al mare.
ma è grazie a lei se riesco a canticchiare.

Il punto

l’inchiostro della notte si è smacchiato
e la ciotola d’acqua della luce va a riempirsi durante la giornata
e mentre il tempo svolge la sua parte
come un vino che bolle e va in vapore
c’è sul muro un punto di matita
e quello è esattamente questa vita

Wagner

ed il lampo che graffia a ciel sereno
è come un’improvvisa smagliatura
che scende verticale nella calza all’elegante donna in una sera
lui per non prender l’acqua della pioggia nel collo
e dopo giù lungo la schiena
si china quasi avesse un sacco in spalla
e il temporale intanto è cancellato
e Wagner ridiventa un impiegato

All’interno di queste poesie possiamo vedere come l’anima venga paragonata a un bicchiere di buon vino, la vita a un punto sul muro e il lampo a una smagliatura su una calza. Tre elementi naturali paragonati a tre oggetti. C’è poco da aggiungere alle parole di Guido Oldani, un poeta, un uomo e un maestro.