Evoluzione – Ha cominciato da giovane, a scarabocchiare, prima, disegnare poi, dipingere alla fine tutto quello che gravitava fuori ma sopratutto dentro le piste automobolistiche. Giorgio Bendetti, bustocco, ha iniziato così, coniugando le sue due passioni: quella per la pittura e quella per il circo dei bolidi, a partire dagli anni Settanta, quando l'amore per le corse lo portava a campeggiare ben dentro l'autodromo, a viverlo sulla pelle, senza il tramite dei mezzi di informazione.
Il tempo delle auto – Le opere più compiute, che a partire dagli anni Novanta Bendetti ha realizzato sono spesso diventate oggetto di mostre: "Auto da corsa e il loro tempo" è il titolo dell'ultima in ordine di tempo che sarà allestita nelle sale di Villa Durini a Gorla Minore, sabato 7 e domenica 8 luglio, nel contesto di una manifestazione che prevede per entrambi i giorni anche appuntamenti musicali.
Quasi come Saetta Mc Queen – Autodidatta, ma di buon talento, Benedetti riproduce in acrilico su cartone le auto che hanno eccitato la sua immaginazione. Le Ferrari, naturalmente, d'epoca per lo più, la leggendaria Aston Martin, la Jaguar, l'Alfa Romeo, con un piglio fumettistico – come non farsi venire in mente il bellissimo Cars? – ma estremamente fedele al dettaglio, i circuiti famosi, Monza e LeMans, i piloti che hanno scritto le pagine non solo della Formula 1, ma di quelle serie minori che forse sono ancora più grado di accellerare le pulsazioni e le emozioni agonistiche ed estetiche.