In uno dei testi teorici fondamentali al fine di comprendere l'evoluzione della storia dell'arte moderna, "Punto Linea Superficie" (Biblioteca Adelphi) Kandinsky stabiliva relazioni tra alcuni elementi segnici e alcune relazioni esterne che nella percezione dell'individuo divengono stati d'animo come il suono del silenzio sino a "l'elemento della dissoluzione, il suono della imprecisione della forma, la instabilità…".
Parte di tali sensazioni si possono cogliere nei Silvers di Jon Groom, dipinti argentei realizzati appositamente per l' esposizione presso Lorenzelli arte a Milano con il titolo "io sono quello".
Oltre a quanto poc'anzi scritto, i lavori di Groom rivelano anche la misura del gesto atto a definire successioni spaziali di differenti intensità tonali, preminenti quelle con stesura più marcata, rarefatte quelle dal tocco lieve come i flutti inquieti dei mari del nord o soavi al pari di nubi in transito.
Affinché tali suggestioni siano definite, Jon Groom (Powys, Galles, 1053) pone ai lati di ogni opera due stesure verticali di poco distinte totalmente dalla preminenza dell'impianto centrale, come sipari, a marcare in modo inequivocabile l'importanza del proscenio.
L'apparente somiglianza delle opere in mostra attiva nel visitatore differenti stati di percezione.
Di volta in volta, la distanza con cui ci si appresta alla lettura definisce più mutazioni tonali, in egual misura esse cambiano con il mutare della luce nel corso del tempo.
Jon Groom – "io sono quello"
Milano – Lorenzelli Arte, C.so Buenos Aires 2
Fino al 20 luglio
Orari: martedì-sabato 10-13/15-19