La sua storia – Vivendo l'ambiente artistico milanese, frequentando l'Accademia Cimabue e gli storici locali della Brera di metà '900, Giancarlo Cazzaniga ha vissuto e estrapolato i momenti salienti della crescita culturale della grande città, tramutandoli in creazioni artistiche. Ha stretto legami con grandi letterati del panorama culturale italiano, quali Leonardo Sciascia, Davide Layolo e Cesare Pavese. Nella sua arte ha cercato di rappresentare la realtà, i sentimenti e le idee di un tempo in cui le trasformazioni sociali e culturali erano all'ordine del giorno.
Immagine esistenziale – Il nome di Cazzaniga si legge tra quelli degli artisti esponenti del filone creativo definito da Marco Valsecchi, Realismo esistenziale. In merito le parole del critico d'arte Stefano Crespi: "più che la definizione Realismo Esistenziale, sarebbe più indicata quella di immagine esistenziale". Questo perchè la prima definizione rischia di circoscrivere il pensiero che legava questi giovani artisti, usciti per la maggior parte dall'Accademia di Brera, ad una situazione un pò provinciale. Ciò in merito anche al ruolo che hanno avuto in questa fase artistico-culturale i collezionisti e i galleristi, che non hanno permesso in un certo senso di far trovare agli artisti una strategia di crescita, di evoluzione, di futuro. Nonostante tutto questo Giancarlo Cazzaniga era riuscito dopo gli anni d'esordio a far conoscere la sua arte, partecipando ad eventi di primo livello come la Biennale di Venezia del 1962, dove si ricordano grandi nomi come Ugo Mulas.
Dai jazz man ai cieli – L'artista viene spesso ricordato per i suoi jazz-man che riprendevano i personaggi curiosi che capitava di incontrare nei locali milanesi, "il Giamaica" primo fra tutti, negli anni '50/'60. Dopo Milano, con l'esposizione terminata il 29 settembre scorso, è ora Busto Arsizio a rendere omaggio, con la medesima mostra, alle ultime creazioni di Cazzaniga, che hanno ben poco in comune con quelle del primo periodo. Sabato 6 ottobre inaugura, presso la Galleria Palmieri, una personale del pittore dal titolo "Cieli". Saranno esposti gli ultimi lavori, con soggetti naturalistici, dopo quelli del passato dedicati alla Riviera del Conero. Ora infatti l'artista si concentra in particolar modo sul cielo e sulle sue varianti di colore in rapporto alla spazialità del paesaggio circostante. "I cieli sono molto belli, danno un'immagine di ritorno all'origine. Sono i cieli di Cazzaniga, non quelli di Morlotti per fare un esempio", dice Stefano Crespi, autore del testo critico presente in catalogo. Riguardo al cammino fatto dall'artista Crespi continua dicendo "gli interni, le vocazioni, le periferie, i jazz man, sono il passato di Cazzaniga, con queste opere" -i cieli- "l'artista ritorna alle origini con colori dialettici, musicali. Dipinge il cielo come un atto musicale. La musica, come il cinema e la letteratura erano motivi d'ispirazione già per l'arte dei realisti esistenziali". La musica è forse dunque, l'elemento che fa da filo conduttore nell'esperienza artistica di Giancarlo Cazzaniga; da fattore d'ispirazione agli esordi della sua carriera a strumento d'arte nelle sue creazioni più recenti.
"Cieli"
A cura di Stefano Crespi
6-31 ottobre 2007
Galleria Palmieri
via Mameli, 24
Busto Arsizio
martedì-domenica 15.30-19.30