Piccoli e massicci parallelepipedi di legno ricoperti da strati di pittura che si sovrappongono lasciando intravedere nei bordi delle materiche colature di colore. Sembrano normalissimi pannelli monocromatici ma in realtà le opere dell'artista belga Marc Angeli (Bruxelles, 1954), con la loro costante attenzione alla pittura e all'arte del passato, racchiudono l'ostinata volontà di rimettere in discussione i fondamenti dell'atto del dipingere, per salvaguardare il ruolo di questa pratica in un periodo in cui le frivole mode tecnologiche ne preconizzano sempre più l'imminente estinzione. Lontane da qualsiasi trappola para-concettuale, o freddo meccanismo scientifico, le sue tavole strizzano l'occhio alle antiche ricette di Cennino Cennini.
Nel suo celebre trattato, il Libro dell'Arte, il pittore e
scrittore fiorentino, oltre ad abbozzare alcuni problemi teoretici sulla produzione artistica, fornisce infatti preziose indicazioni sulla composizione dei pigmenti, sulle tecniche della pittura e sui cosiddetti "trucchi" del mestiere. «Un dipinto su tavola», sottolinea il Cennini, «se visto in sezione si compone schematicamente di un supporto, di una preparazione, della stesura pittorica vera e propria e di uno strato di vernice. Tali strati corrispondono in realtà ad altrettante fasi di realizzazione dell'opera. La prima di queste è la realizzazione della tavola e quindi la sagomatura, il consolidamento e il trattamento del supporto ligneo. Seguono le fasi di preparazione dello strato pittorico, ossia la copertura del legno con una tela su cui viene poi applicata un "imprimitura" di gesso su cui tratteggiare il disegno e stendere i colori».
Allo stesso modo Marc Angeli sceglie accuratamente le sue tavole e le prepara seguendo alla lettera, come in un immancabile rituale, la ricetta del trattato cenniniano. Le tempere, legate e rese fluide attraverso un misto di pigmenti, latte, uova, miele, vino e colla di pelle di coniglio, sono stese su tele di lino applicate precedentemente su legno e contano pochi colori, di cui però l'artista sfrutta tutte le intrinseche e infinite tonalità.
Un modo per fare di ogni lavoro un evento unico e irripetibile. Le cromie invece, solitamente molto scure (viola, blu, neri, rossi cupi, verdi bottiglia), sono ravvivate dalla presenza di toni delicati, ariosi, come l'arancione e il bianco. Sono questi i colori di un paese, l'Italia, che gli è entrato – indelebilmente – nel cuore.
Marc Angeli
Fino al 31 dicembre 2011
Seregno, Artesilva
Via San Rocco 64/66
Tel. +39 0362 231648
www.artesilva.com
Orari: da lunedì a venerdì, dalle 15.00 alle 19.00, sabato su appuntamento