Busto Arsizio – Con la mostra dal titolo “Memorie” Erjon Nazeraj approda allo “Spazio Arte Carlo Farioli”. L’esposizione rappresenta una sorta di ponte, che unisce la prima e la seconda edizione del Premio d’Arte, organizzato dall’Associazione Culturale di via Silvio Pellico. Lo scorso anno, infatti, lo stesso artista con l’opera “Alveare” si era aggiudicato il primo premio del concorso, allora intitolato “Ecco tua Madre”. Come da regolamento, la grande scultura in resina è entrata a far parte del patrimonio delle Civiche Raccolte di Palazzo Cicogna a Busto Arsizio dove oggi è possibile ammirarla. Sempre al vincitore era stata riservata la possibilità di allestire una personale nella sede di Spazio Arte, che l’artista ha scelto di presentare dopo circa un anno dalla vittoria.
Si tratta di un evento importante per l’Associazione, frutto di un lungo e impegnativo lavoro come quello di dar vita a un concorso che prende avvio in un giorno particolare, il 5 maggio, data di nascita dell’artista bustocco al quale è appunto intitolato lo Spazio espositivo.
Così sabato, con inaugurazione alle 18.30, si aprirà al pubblico “Memorie”, un’esposizione che presenta alcuni lavori realizzati da Erjon Nazeraj negli ultimi anni. Tema centrale della ricerca è quello del viaggio, descritto soprattutto nei paesaggi , spesso ibridi e immaginari. Il percorso presenta opere appartenenti al ciclo “Linee di tensione” nelle quali l’artista interviene su cartine geografiche, riscrivendo i confini e dando vita a una nuova immagine, una nuova veduta interiore. Il confine rappresenta un punto focale anche nelle opere appartenenti alla serie “Linee d’ombra” dove l’artista delimita le proiezioni di ombre di sassi quasi a creare uno spazio dentro cui ritrovarsi, un luogo condivisibile, in cui rifugiarsi per interrogare se stessi o riflettere su ciò che ci circonda. Non è una fuga la sua, ma un modo di sconfinare per poi irrompere nella realtà.
Il lavoro di Erjon Nazeraj è spesso autobiografico, non solo però come inteso e riferito a se stesso ma anche alla storia contemporanea. I paesaggi, raccontati con stili e tecniche diversi, appaiono come frammenti di memorie, colti nel tempo, che fanno affiorare il pensiero dell’artista.
Situazioni e suggestioni che inducono l’osservatore a riflettere sul rapporto uomo-paesaggio, luogo dove l’individuo si riconosce. Lo spazio diventa interlocutore e il dialogo si arricchisce di confidenze: non ci sono segreti ma solo orizzonti.
I confini si dilatano e sfumano, assumendo nuove e personali identità.
La mostra rimarrà in calendario sino a domenica 20 maggio e sarà visitabile da giovedì a sabato dalle 16.30 alle 19; domenica 10.30 – 12/ 16.30-19.
Le iscrizioni alla seconda edizione del Premio d’Arte, intitolato “In-stabili equilibri”, sono aperte sino al 13 maggio. Per informazioni: tel. 388 4957878 www.farioliarte.it – info@farioliarte.it .