Sesto Calende – “Non c’è solo il Ponte di Ferro” si ebbe dire quando se ne scrisse e se ne fecero video anche celebrativi. Vero, ma va rilevato che la notorietà della città deriva da Lui “Al Punt da Féer” accumunata, solo per negli anni ’30, agli idrovolanti S55 della SIAI Marchetti.
Il “Ponte di ferro” come oggi noi lo vediamo, è il rifacimento di un analogo che fu bombardato durante il conflitto mondiale 1939 – 1945. Prima ci furono altri ponti; tracce e reperti risalenti all’età Romana, al Medio Evo e al XXVIII secolo ne dimostrano la passata esistenza. Milano e i suoi dintorni si approvvigionavano di merci varie, dalla legna da ardere alle pietre e marmi per la costruzione, da località site sulle sponde del Lago Maggiore o nel suo bacino idrografico.
Barche a vela percorrevano il Lago Maggiore e fatta tappa a Sesto Calende, scendevano il Ticino poi il Naviglio Grande fono a Milano. Le barche tornavano risalendo la corrente tramite traino di coppie o più cavalli allineati sulla riva. Per un breve periodo, verso la fine dell’800, la risalita delle barche da Tornavento a Sesto Calende avvenne con una ferrovia a cavalli che risultò inadeguata. Sviluppo di industria e commercio evidenziarono la necessità di un ponte a sud del Lago Maggiore.
Il primo ponte, documentato con foto, è il Ponte Ferroviario in legno terminato nel 1868 e subito investito, resistendo, dalla piena che in Sesto Calende portò le acque al primo piano delle abitazioni. Nato all’insegna della provvisorietà garantì il traffico ferroviario sino alla realizzazione del Ponte in Ferro. Costruito in ferro a due piani, stradale e ferroviario a due binari, fu realizzato dalla Impresa Costruzioni Metalliche di Castellamare di Stabia e li premontato nel 1881 poi riposizionato a Sesto, da marzo e settembre del 1882. Il trasporto delle merci su barche gradualmente diminuì per poi cessare completamente. Per la sua imponenza, caratterizzò Sesto Calende quale nodo ferroviario e stradale. La sua distruzione nel 1944 comportò la rapida costruzione di manufatti provvisori e un ponte su barche adatto al traffico veicolare e pedonale fra la p.za De Cristoforis di Sesto e la Porto di Castelletto che riattivava la statale del Sempione. Ricostruito fu ripercorribile nel 1950 per il piano ferroviario e ne 1952 per piano viario e opere accessorie.
“I Ponti sul Ticino a Sesto Calende” di Cesare Tamborini Volume 2 dalla Collana “Strettamente Sestese” edita da PRO SESTO CALENDE Euro 10 presso Punto informazioni Pro Sesto Calende sito in Viale Italia (Allea) 0331923329
Mario Ferdeghini