della Lazzaroni
Cecilia Cavaterra, Assessore ai giovani, formazione, culture, sport e pari opportunità del Comune di Saronno, passa in rassegna le principali realtà museali della città di Saronno e ricorda due appuntamenti importanti: "Quest'anno cade il 350esimo dalla nascita del pittore Stefano Maria Legnani, meglio noto come il Legnanino, straordinario protagonista del Barocco e del Barocchetto del XVII secolo. Nel 2013 ricorre, invece, il 400esimo dalla sua morte.
Saronno, da cui proveniva la famiglia del grande maestro, conserva negli spazi della Biblioteca Comunale ben quattro tele di considerevoli dimensioni, acquistate dall'amministrazione alla fine degli anni '80. Le due ricorrenze temporali, allora, "offrono la destra" per pensare e progettare mostre, tavole rotonde e un itinerario che consenta di riscoprire i capolavori del Legnanino non solo a Saronno ma anche nei centri vicini dell'Alto Milanese".
La conversazione con l'Assessore di Saronno prosegue passando in rassegna alcune fra le principali realtà museali della città degli amaretti e le loro "riserve auree", ovvero il patrimonio permanente: "Il Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese, il ben noto MILS costituisce un unicum con i suoi 2.000 metri quadrati di esposizione che ci restituiscono la memoria storica delle industrie del territorio. A seguito di una mostra temporanea, dedicata alle antiche attività del lavoro, tenutasi nel 1996 nei locali delle ACLI, nacque l'idea di fondare un'Associazione per la costituzione di un Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese. Il nucleo di volontari che ha sancito giuridicamente la nascita dell'Associazione è costituito da ex operari di quegli storici capannoni che hanno fatto il nome della città. Le finalità dell'Associazione che gestisce il Museo sono di ordine conservativo, didattico e di valorizzazione del patrimonio storico industriale, con attenzione anche alle
attuali presenze produttive".
Il filone sotterraneo – "Altro centro di spicco della città di Saronno – incalza la Cavaterra – è il Museo Giuseppe Gianetti, una straordinaria collezione di ceramiche del XVIII secolo costituita grazie alla generosa lungimiranza della famiglia Gianetti. Si tratta di una vera e propria "casa-museo" che si è voluta lasciare per lo più intatta, senza profonde alterazioni, per meglio sottolineare una continuità. Il museo è stato pensato non solo come luogo di memoria e raccolta, ma come occasione per creare attorno ad un nucleo un movimento di espressione-creazione e documentazione-ricerca nel campo delle arti plastiche e visive".
Quello della ceramica è uno dei filoni sotterranei che percorre la provincia di Varese, una vena culturale ed artistica che attraversa Laveno, Varese, la Valganna, la Valle Olona e Saronno. Sono centri minori alle orecchie del grande pubblico ma in grado di raccontare situazioni ed eventi unici nel loro genere, reperti e manufatti senza eguali, autentici capolavori d'arte.