Venezia – Fagocitata dai video, in un misto compreso tra videogioco, documento scientifico, cronaca con ambizioni di denuncia sociale, quasi tutti ammantati da aspirazioni creative, non disgiunte da tragicomiche masturbazioni mentali, la 58esima Biennale d’Arte “May you live in intersting times” curata dallo statunitense Ralph Rugoff, Direttore della Haward Gallery di Londra, ha dato vita sin dal titolo a macchinose interpretazioni sul suo senso reale: positivo o negativo ?

Diatriba sfinente e fine a se stessa constatato il modesto e a tratti scontato livello qualitativo dell’ esposizione, tanto da arrivare a coniugare un liberatorio “chi se ne frega”.Il superfluo gigantismo messo in atto da più artisti arriva a rendere sterile la sostanza del loro messaggio.L’affastellamento di oggetti di differente natura, sovente privo di soluzioni di continuità, assume cadenze retrive.

Percorrendo gli spazi dell’Arsenale e quelli dei Giardini poi, con doverosa sosta durante il tragitto al monumento alla partigiana, realizzato da Augusto Murer nel 1961, opera in bronzo raffigurante un corpo femminile adagiato a fior d’acqua, in memoria di tutte le donne perite durante la lotta di liberazione dal nazifascismo, ci si domanda a fronte di quanto visto nelle due sedi dove sta lo scarto geniale? Dove la nuova rivoluzione? Dove la scintilla spiazzante, l’urlo di denuncia sinora mai udito?

Lavori concettualmente obsoleti, si susseguono alternati da trovatine da supermercato o da saggio di fine anno scolastico. In alcuni (forse troppi) testi che accompagnano le opere si legge che il vuoto contiene il pieno e viceversa e che nel nulla c’è il tutto e il suo contrario, quali devastanti banalità da vago specifico per pseudo creativi con nulla da esprimere.

Pochissimi gli artisti degni di tale titolo, tra questi la messicana Teresa Margolles con “La busqueda”.

Nel Padiglione Italia Liliana Moro. L’astrazione fisica e la sua reminiscenza definiscono il notevole lavoro di Lara Favretto.La coreografia del regista cinematografico russo Aleksandr Nikolaevic Sokurov, l’intenso video di Nujoom Alghanem :“Passaggio” quale indagine sperimentale sulla poesia araba contemporanea verso il linguaggio cinematografico e la decennale rigorosa ricerca di Stanislav Kolibal nel Padiglione della Repubblica Ceca e della Slovenia.

Quanta nostalgia per la Biennale curata da Massimiliano Gioni, lì il progetto c’era ed era di alta levatura e ancora di più per la rivoluzionaria potenza di sintesi del taglio di Fontana, a lui è stato sufficiente un gesto.

58esima Biennale Internazionale d’Arte  – Arsenale e Giardini. Fino al 24 novembre 2019. Ingresso. Intero Euro 25; ridotto Euro 22

 

Mauro Bianchini