Una delle più belle canzoni di Giorgio Gaber recitava "…e l'Italia giocava alle carte e parlava di calcio nei bar". Alludendo a quella parte di popolazione sistematicamente distratta nei confronti degli avvenimenti sociali, politici e culturali del proprio paese.
Di quanto sia fondamentale per un popolo, anche in opposizione a chi, a fronte di inconfutabili realtà inscena volgari revisionismi, conoscere la propria storia, lo testimonia la bella mostra "La nostra storia – Ieri e oggi attraverso le fotografie dell'Espresso", in corso presso Palazzo Reale a Milano a cura di Bruno Manfellotto.
Dopo il successo al Vittoriano di Roma, la mostra approda nel capoluogo lombardo con l'aggiunta di una nona sezione esclusivamente dedicata a quella che da sempre è considerata la capitale economica e culturale d'Italia, poiché, come ha spiegato il Direttore de L'Espresso Luigi Vicinanza "Il rapporto tra l'Espresso e Milano, dove abbiamo una redazione importante, è sempre stato strettissimo".
Le 500 foto in mostra tracciano un percorso tematico che va dal boom economico, alla caduta del muro di Berlino, dagli scandali e misteri che hanno inquinato politica e parte del mondo imprenditoriale, al potere della mafia, dagli anni di piombo, a mani pulite sino ad affrontare guerre e movimenti terroristici nelle zone più calde del mondo.
Scorrono nomi di notissimi fotografi come, solo per citarne alcuni, Dana Stone, grande reporter di guerra ucciso a 32 anni dai Khmer rossi dopo avere documentato gli orrori compiuti in Vietnam e Cambogia, ma anche di Uliano Lucas, Letizia Battaglia, Nick Ut, Gilles Caron, sino ai giovani Paolo Pellegrin, Fabio Bucciarelli e il premio Pulitzer Manu Brabo.
La sezione dedicata a Milano vede, nel pieno del boom economico, la contrapposizione dei tratti di alcune famiglie povere di Limbiate con esponenti dell'alta borghesia, di fronte al night club "Porta d'oro" e con dame impellicciate e ingioiellate per la prima della Scala.
Non manca la parentesi politica con l'abbattimento delle antenne di Radio Bra Onde Rosse, gli anni di piombo, le manifestazioni operaie e studentesche e un novello Berlusconi fotografato da Alberto Roveri con tanto di rivoltella posata sulla scrivania.
La serie dei ritratti, vede Dario Fo nano, travestito da Fanfani per "Il Fanfani rapito". Di una pensierosa Mina, sorpresa durante una pausa di lavoro, se ne coglie tutto il fascino.
Poi Fernanda Pivano, mentre Fred Bongusto dialoga con una giovanissima Ornella Vanoni. Giorgio Gaber e Ombretta Colli, altrettanto giovani, l'uno di fronte all'latra guardano oltre l'obiettivo, lui vide molto lontano, lei molto meno.
Nel frattempo parte degli italiani hanno continuato e continueranno a giocare a carte e a parlare di calcio nei bar, ma la storia di ieri e di oggi e lì in quelle 500 foto, e che ci piaccia o meno con quanto è accaduto e accadrà, dovremo confrontarci.
"La nostra storia – Ieri e oggi attraverso le fotografie dell'Espresso"
Milano – Palazzo Reale
Fino all'11 settembre
Orari: lunedì 14,30-19,30
martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9,30-19,30
giovedì e sabato 9,30-22,30
Ingresso gratuito
Ingresso gratuito