Il Barba d'oro – E' stata conferita domenica 17 giugno nel corso di una cerimonia ufficiale l'onoreficenza del "Barba d'oro" a Giuliano Vangi, su deliberazione unanime del consiglio comunale di Barberino di Mugello, paese natale dello scultore dai trascorsi anche varesini nel corso degli anni Sessanta.
Lustro al paese – L'onorificenza viene attribuita per rendere omaggio a personaggi illustri in visita presso il Comune di Barberino o, come nel caso di Vangi, ai cittadini che con le loro opere abbiano dato lustro al paese d'origine o che abbiano avuto con esso rapporti significativi e continuativi. Lo scultore toscano, classe 1931, ha così ricevuto la medaglia con inciso il logo raffigurante la testa barbuta d'uomo riportata sullo stemma ufficiale di Barberino.
Il ricordo – In un Teatro Comunale gremito di autorità della Regione Toscana, di concittadini e di 'vangisti" arrivati da più parti di Italia – per Varese il rappresentante era l'amico di una vita, lo storico dell'arte varesina Luigi Piatti, lo scultore ha ricordato con contenuta commozione, da uomo avvezzo ai premi, la sua infanzia in paese, la sua casa natale, i suoi primi lavori.
Per l'occasione è stato presentato al pubblico il Catalogo Ragionato dell'opera grafica di Giuliano Vangi, curato dallo storico dell'arte Massimo Bertozzi e il video Arte, la materia, le radici, una sorta di viaggio tra le opere di Vangi, conclusosi con le immagini 'rubate" all'ultimo monumentale lavoro cui il toscano di sta dedicando.
Poi per più di cento persone il momento della cena nella sontuosa Villa Medicea Cafaggiolo.