Max de Fichard
Sulle tracce del barone – Si è inaugurata sabato 25 luglio, presso la Sala di lettura "Pietro Borsieri" di Belgirate, la mostra dedicata al pittore Max de Fichard, artista di notevoli qualità, ma quasi ignorato dalla critica. La rassegna è stata allestita grazie alla disponibilità di una famiglia locale, proprietaria di un consistente numero di opere: oli, acquerelli, disegni, incisioni.
E allora chi fu il barone Maximilian von Fichard (de Fichard)? Gianni Pizzigoni, direttore del Museo del Paesaggio di Verbania, lo ha presentato al pubblico convenuto al taglio del nastro dell'esposizione: "Maximilian von Fichard, nacque a Leopoli (Ucraina) nel 1836, da una aristocratica famiglia di Francoforte e fu ufficiale del Genio nell'esercito austriaco. Frequentò i corsi di pittura presso l'Accademia Belle Arti di Venezia negli anni 1870-74, per poi soggiornare in Baviera, dove ottenne lusinghieri successi con le sue opere che rientrano nel movimento culturale "Biedermeier" di metà Ottocento".
Indizio biografico – Grazie al registro dei defunti di Belgirate e ad alcune ricerche in rete, è oggi possibile sapere qualche cosa in più di questo autore. Era il 1895 quando il de Fichard mise piede in Italia, fissando la sua residenza a Belgirate, dove continuò a lavorate legandosi in amicizia con Eugenio Gignous e gli artisti del naturalismo lombardo. Qui morì nel 1922 e i suoi resti riposano nel locale cimitero.
Una voce dal passato – Un interessante profilo biografico
di questo autore, poco noto ai più, è presente anche sulle pagine del noto sito "Magazzeno Storico Verbanese". E tra i pochi critici che si occuparono di lui, Alessandro Raimondo Beverina gli dedicò un articolo comparso sulla rivista "Verbania" nel numero di giugno del 1909: "Max de Fichard, nobile figlio della dotta ed austera Germania, e già capitano nell'esercito austriaco, volse amico il piede al nostro suolo, alle nostre contrade e dopo avere ammirato le città, ove pulsa febbrile la vita del lavoro, dell' industria e della scienza si rifugiò in Belgirate, in quest'angolo tranquillo del Lago Maggiore, adoperando la sua energia, la sua sana ed intelligente vitalità a tutto profitto della pittura, la quale ha trovato nell'uomo modesto un forte e vigoroso discepolo… Il de Fichard, prima di venire a stabilirsi in Italia, aveva già raccolto, dopo essere stato allievo dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, fama ed onori nella sua patria natia a Francoforte sul Meno e a Baden-Baden, quale eccellente pittore e ottimo acquafortista. Le opere ispirate dalla pianura del Reno sono delle mirabili acquaforti, che esposte nel 1890 all'Esposizione di Monaco di Baviera e al salone di Parigi suscitarono il plauso di tutti gli artisti e dei non facili critici".