L'architettura sacra paleocristiana, a partire dal IV secolo, fu caratterizzata da due tipologie di edifici: la Basilica ed il Battistero. Se la basilica deriva inequivocabilmente dall'omonimo edificio di origine imperiale, il battistero invece ha radici più incerte e problematiche: difficile individuare la struttura architettonica da cui scaturisce e che ha, in seguito, plasmato un elevato numero di tipi e forme differenziatesi ulteriormente tra universo orientale e occidentale, pur accomunati dalla medesima simbologia di fondo.
Luogo dedicato alla celebrazione del sacramento del battesimo, il Battistero nacque e si sviluppò seguendo programmaticamente la liturgia celebrativa: la struttura architettonica, la decorazione pittorica o musiva, la forma della vasca, e perfino la posizione del battistero rispetto alla chiesa di riferimento sono tutti elementi che partecipano ad un universo simbolico che rimanda, evocandolo, al rito di purificazione e di "iniziazione" alla fede cristiana.
In Canton Ticino si conserva un antico esempio di Battistero a Riva San Vitale. Restaurato negli anni Cinquanta ed al centro di studi e ricerche anche relativamente recenti, questo Battistero, collocato concordemente dagli studiosi alla fine del V secolo inizio VI secolo, si presenta, esternamente, a pianta quadrata, completato, sul lato orientale, da un'abside (ritenuta di epoca posteriore), e coronato da un tiburio.
Realizzata in pietra locale, con ciottoli tondi o squadrati posizionati in filari abbastanza regolari, più piccoli nella parte bassa dell'edificio, la struttura muraria esterna non presenta alcuna decorazione pittorica. La comunicazione tra interno ed esterno avveniva, in origine, tramite due porte poste una a nord e una a sud, inizialmente di dimensioni maggiori rispetto alle attuali; in epoca più tarda fu aggiunta, sul lato occidentale, la porta a tutto sesto che, per lungo tempo, fu ritenuta, erroneamente, l'ingresso principale.
Così come la disposizione di porte e finestre era dettata da una scelta tutt'altro che casuale, anche le forme
geometriche dei battisteri paleocristiani richiamano, come detto poc'anzi, significati e simboli strettamente legati al sacramento del battesimo e la forma geometrica principe dell'architettura battisteriale, dal IV secolo in avanti, fu, soprattutto in occidente, l'ottagono. Il numero otto, secondo gli antichi padri della Chiesa, indica infatti l' octava dies, l'ottavo giorno, quello della Resurrezione. Perciò la forma ottagonale diventa, insieme alla pianta a simmetria accentrata, una caratteristica preponderante. La tradizione indica come fosse stato determinante l'influsso di S. Ambrogio nella diffusione del fonte battesimale ottagonale in Italia centro-settentrionale e a nord delle Alpi.
La decorazione pittorica, di cui restano tracce in due nicchie e nel catino absidale, risale a periodi diversi, posteriori al VI secolo. Una interessante Crocifissione, databile IX – inizio XI secolo, occupa il centro dell'abside: Cristo, dal viso giovane e imberbe, è raffigurato ancora vivo e con gli occhi aperti, secondo una rappresentazione del tema che perdura fino all'epoca romanica.
Nella nicchia nord-est domina invece la figura di un Cristo in mandorla dalla tunica rosso scuro, ampia ed elaborata, affiancato da due angeli recanti, entrambi, un cartiglio; sotto l'angelo alla destra di Cristo, si riconosce la figura di un tetramorfo con i simboli dei quattro evangelisti; mentre sotto l'angelo di sinistra si trova un cherubino. Ai piedi del Cristo trionfante, due scene del Giudizio universale: se una è ormai illeggibile, nell'altra invece si riconosce l'angelo con la tromba che risveglia i morti.
La Vergine in mandorla, nella nicchia sud-est, ritratta in posizione orante e sorretta da quattro angeli, secondo un modello che si diffonde dall'XI secolo in poi, sovrasta la scena della Natività, strutturata seguendo uno schema di ascendenza bizantina: al centro la Vergine con il bambino, Giuseppe sulla destra in disparte e infine i pastori che accorrono per rendere omaggio. A sinistra della natività si intravede ciò che resta della scena raffigurante la Lavanda del bambino.
Degna di nota, nell'ambito dell'apparato decorativo del battistero di San Giovanni, anche la pavimentazione originaria. Riemerso dopo i restauri, il pavimento originale è formato da un opus sectile, un mosaico di lastrine di marmo e pietre colorate di varie forme geometriche.