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Il richiamo del sacro – Avevamo lasciato Giorgio Vicentini solo pochi mesin fa, sull'onda di un rinnovato entusiasmo, tra le mani il senso quasi di una riscoperta di un mestiere pure lungamente praticato come quello della pittura. Una mostra primaverile in centro a Varese, segnava il suo ritorno in città. L'estate porta nuovi frutti e così gravido si preannuncia l'autunno. Intanto il debutto in una sede atipica e prestigiosa che si apre al contemporaneo come il Museo Diocesano di Milano.

Professore – Un passaggio alla Galleria Wijland in Belgio è previsto per settembre, a novembre è invitato a Łódź in Polonia, per una personale presso l'Europejskie Centrum Kultury Logos. Nel mentre, l'estroverso artista si veste da professore per instruire gli allievi in laboratori di disegno e ed attività espressive per il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria all'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano.

Iconici e aniconici – L'appuntamento prossimo è per martedì 17 luglio quando è prevista l'inaugurazione della personale nelle sale al piano terreno del Mudi, il Museo della Diocesi milanese, celebre per le sue collezioni d'arte sacra, di diversa provenienza che negli ultimi tempi sotto la guida del suo direttore Paolo Biscottini e della conservatrice Cinzia Picozzi sta sperimentando la via della contaminazione con le esperienze del contemporaneo,  iconico e aniconico che sia, purché sotteso ad un quadro di valori etici e stilistici non nichilistici e distruttivi  – gli immediati precedenti sono state le mostre dedicate a Remo Bianco e Claudio Olivieri – con una soluzione anche logistica e gestionale abbastanza coraggiosa: l'apertura notturna degli spazi espositivi, dalle 19 alle 24.

Colore crudo, 2007Colore crudo, 2007

Colore crudo, la seconda volta – Vicentini ripropone gli ultimi sviluppi del suo ultimo ciclo Colore Crudo, già presentato a marzo alla Duet Art: solo due o tre le opere già viste in quella occasione. Gli altri sono lavori di recentissima produzione, ancora più algidi, ancora più distaccati rispetto all'idea della 'bella pittura' tradizionale, ancora sviluppati attraverso l'intuizione e l'elaborazione dell'opera a partire da fogli di poliestere su cui il pittore stende il colore. Attraverso un 'ieratico' movimento la cromia prende forme che si fissano isolate, che l'artista poi imprime, ritagliandole, sulla tela.

Disegni come paracarri – Insieme ai dipinti, Biscottini ha chiesto la disponbilità a mostrare anche le opere su carta. In mostra appariranno due cicli: Furore solo 6b, titolo che evoca lo strumento operativo, la matita grassa utilizzata; disegni imbrigliati in quaderni a righe classiche, da quinta elementare, quasi a significare "l'ignoranza del pittore", spiega Vicentini; e Improvvise apparizioni, delicati inchiostri su carta giallina sottilissima, rovesciati, a restituire una immagine non voluta esattamente nell'atto della creazione. "Sono come dei paracarri – dice ancora visionario l'artista – messi lì, nelle bacheche, a fare il conteggio chilometrico del percorso, ad indicare tutto il lavoro fatto in precedenza".

De Valle e Prosdocimi – Insieme a Vicentini, il Museo Diocesano apre i suoi spazi anche ad altri due artisti viventi, di stretta contemporaneità: uno è il torinese di vecchia scuola Giuseppe De Valle, che presenta un'unica ma monumentale opera Happy Times, facente parte del ciclo FOR, 2002-2007, raffigurante Marella Caracciolo Agnelli, nell'iconografia tracciata dalla celebre foto di Richard Avedon e il piccolo Edoardo – la serie è dedicata a celebrità incorse nel gesto del suicidio -; l'altra  è la più giovane Adele Prosdocimi, architetto milanese che da 10 anni si dedica alla pittura e alla scultura.

MuDi Contemporanea: esposizioni di Giorgio Vicentini, Adele Prosdocimi, Devalle
Museo Diocesiano, Corso di Porta Ticinese 95
inaugurazione: martedì 17 luglio ore 19
orari: da martedì a domenica 19-24
info: 02 89404714
emial: Info.biglietteria@museodiocesano.it
www.museodiocesano.it