Bruno Munari scrivendo nel 1994 del lavoro di Aoi Huber Kono, parlava della sua capacità di "vedere e capire le strutture che sono nelle forme naturali". Le sue incisioni, esposte alla Galleria Stellanove di Mendrisio, si possono infatti definire dei giochi di intrecci di linee e punti, che ricordano le texture del mondo della natura. Le venature di una foglia, i nodi delle reti, le trame dei cesti di vimini sembrano gli spunti da cui l'artista è partita per raccontare nuove storie piene di colore.
Aoi Huber Kono, figlia del grafico giapponese Takashi Kono e moglie del grafico svizzero Max Huber, ha iniziato a usare l'incisione nel 1979 nello studio dello stampatore Angelo Tenchio a Como. Era stato Mario Radice, conosciuto tramite il marito, a capire che i suoi disegni avrebbero potuto facilmente tradursi in incisioni e a indirizzarla verso l'atelier di Tenchio che le insegnò le diverse tecniche, da lei combinate tra loro con grande originalità.
"La mia lingua è il colore", spiega Aoi Huber parlando del suo lavoro artistico che spazia dalle illustrazioni alla pittura, dal design per tessuti e tappeti ai giochi per bambini. Il segno distintivo delle sue incisioni è infatti il colore, definito nelle tracce del bulino o sfumato grazie all'uso dell'acquatinta e a volte della cera molle, che rende i suoi lavori carichi di una particolare poesia e leggerezza, legata alle sue radici orientali. Ed è proprio un termine giapponese, come ha ricordato sempre Munari, quello che meglio descrive le creazioni di Aoi Huber: "asobi" che significa arte, ma anche gioco.
Aoi Huber Kono. Prova colore
Dal 26 febbraio al 18 marzo 2012
Mendrisio, Stellanove Spazio d'Arte, Via Stella 9
Orari: giovedì dalle 15.00 alle 19.00; sabato dalle 10.00 alle 17.00; domenica dalle 10.00 alle 14.00 o su appuntamento
info: www.stellanove.ch