Storia della città e passione educativa di lungimiranti benefattori. L'asilo Sant'Anna di Busto Arsizio, la casa dei bambini per antonomasia, festeggia i suoi primi 150 anni. E lo fa andando alla scoperta della propria storia, indagando quel legame antico eppure così attuale tra istituzioni cittadine, arte e cultura. E chi sa quanti saranno gli "ex-allievi" che si saranno riconosciuti in quella foto in bianco e nero del 1979, scattata nel corridoio a vetrate fuori dalle classi.
Arte e storia… infante – "Il quadro storico di riferimento per la fondazione dell'Asilo S. Anna, il primo a Busto e anche nel circondario, è quello dello sviluppo industriale in Europa e dell'avvio della grande produzione tessile nel nord Italia nella seconda metà dell'Ottocento". Con queste parole prende il via il saggio di Silvio Mara che ricostruisce le principali vicende storiche dell'istituzione bustocca tra arte, storia e cultura. Attingendo alle carte d'archivio e alle testimonianze a noi contemporanee, viene tracciata la storia delle donazioni e delle opere d'arte dell'asilo, allocate da benefattori e mecenati, così come viene seguita, tassello dopo tassello, la storia dei principali istituti cittadini dediti all'istruzione popolare e frutto della carità e della beneficenza private (a cominciare dal principale benefattore dell'asilo, il conte Francesco Turati). Le vicende dell'architettura e degli
amplimenti dei corpi di fabbrica, succedutisi nei decenni per rispondere alla crescente domanda dei piccoli ospiti, viene seguita nel contributo a firma di Augusto Spada. I muri dell'asilo prendono corpo nelle pagine del volumetto, dalle mappe catastali, fino ai progetti del maestro Giovanni Olgiati, insegnante di calligrafia e di disegno ornamentale nella scuola Tecnica Comunale.
Dal passato per giungere fino a noi – E sfogliando le pagine del libro (ricco per messe di dati, note e corredo iconografico), passato e presente tornano sempre a guardarsi in faccia, a confrontarsi, senza nostalgia, ma con il desiderio di vivere e attualizzare nel presente la grande storia della scuola materna. Con questo sentimento sono state scritte le pagine di mons. Claudio Livetti: "I miei vent'anni all'asilo S. Anna" e di Luigi Giavini "Da Ermelinda a… Ginevra", dedicato ai registri con i nomi dei bambini, indicati, all'inizio, come petenti o asetticamente come individui. Bambini, decisamente meglio. Chiudono il libretto – un commiato poetico e commosso – i versi in vernacolo a firma di Angelo Bottigelli.
Il volume, per chi lo desiderasse, può essere richiesto con offerta libera a favore della Scuola dell'Infanzia, presso la segreteria in piazza Trento e Trieste.