Non capita tutti i giorni – La scoperta di affreschi di pregio in un edificio dall'aspetto diroccato non capita tutti i giorni, ma in Italia non è poi così raro. Lo sanno bene i soprintendenti per il Patrimonio Storico Artistico, che a
Tradate hanno già compiuto una visita agli affreschi del Convento del Santo Crocifisso, appena hanno saputo del loro ritrovamento. La celerità della loro visita è il segno indubitabile della premura a rendere omaggio a qualcosa, che ci giunge dal passato, bisognoso di cure e di essere salvaguardato. Giuseppe Stolfi, Soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e Isabella Marelli, Soprintendente per il Patrimonio Storico Artistico e demoetnoantropologico di Milano responsabili della zona, anche, di Varese, hanno così ammirato la bellezza di quella figura dipinta a fresco, che affiora con le mani incrociate sotto l'intonaco, sollevato dalle mani esperte dei restauratori durante il loro lavoro di sondaggio preliminare, dell'ambiente identificato come il refettorio del Convento. "Ne sono rimasti letteralmente affascinati" ci racconta l'architetto Lucia Giani, che insieme ad altri esperti del settore, ha redatto un cospicuo studio storico e progettuale sul Convento dei Frati Serviti, situato a fianco del santuario del Santo Crocifisso di Tradate.
"E' evidente il loro valore artistico e storico" sono le parole di Stolfi, "e pertanto rientrano in quei beni, che superati i cinquant'anni costituiscono patrimonio artistico tutelato de jure…" aggiunge Stolfi.
L'ipotesi della datazione – Si presume che risalgano al 1500, in quanto è ormai certo che la figura dipinta, rappresenti il Beato Giovannangelo Porro riconoscibile dalla frase inscritta nel cartiglio posto al suo fianco, morto nel 1505, ma per esserne certi occorrerà svelare anche gli altri medaglioni istoriati dipinti a fresco lungo tutto il perimetro del refettorio: "I quali è meglio lasciare ancora coperti dall'intonaco esistente per non rivinarne la qualità, in attesa di iniziare i lavori definitivi di recupero e restauro dell'edificio intero" ammonisce Lucia Giani.
Missione possibile – Infatti, il Convento necessita urgentemente di una copertura posta sopra il tetto esistente. "L'ipotesi di rifare il tetto è stata scartata in quanto si rischierebbe di compromettere la stabilità stessa dell'edificio, occorre un consolidamento dal basso, che metta al sicuro i muri portanti e gli spazi dipinti a fresco, prima di intraprendere i lavori di restauro effettivi" ci dice il sindaco, Stefano Candiani, e aggiunge: "Stiamo muovendoci per valutare le possibili strade per ottenere finanziamenti, sia dal pubblico, sia dal privato; per il ponteggio esterno sul quale appoggiare la copertura, che permetterà in tal modo ai muri di asciugarsi dalle infliltrazioni d'acqua, occorrono almeno centomila euro."
Affinchè si possa attingere ai Fondi destinati per il recupero e restauro di Beni di valore storico-artistico, occorre che tali beni siano censiti e riconosciuti dalla Soprintendenza come vincolati alla tutela, già risconosciuta in modo informale dalla visita lampo di Stolfi e Marelli. L'amministrazione comunale si è già attivata per ottenere l'ufficialità, oltre a instaurare nuovi rapporti di stretta collaborazione con società esperte nella gestione di musei e collezioni d'arte d'ingente valore.
Il progetto dettagliato – Si sta operando alacremente per presentare un progetto preliminare il più dettagliato possibile, da sottopporre a breve alle autorità competenti e ai soggetti interessati per ottenere i finanziamenti necessari per iniziare, almeno, i lavori di consolidamento, perché il ritrovamento degli affreschi ha accelerato l'urgenza dell'intervento di recupero. Oltre alla Collezione di dipinti dell'Ottocento e di arte contemporanea di notevole pregio che troverà collocazione nel Convento, ci sarà anche uno spazio dedicato all'arte sacra, e alla storia del Santo Crocifisso la cui origine è di molto anteriore al Convento dei Padri Serviti, il tutto in stretta collaborazione con la Parrocchia di Tradate. Ci saranno, inoltre, servizi ed altre attrattive tutte improntate alla migliore fruibilità della cultura, e dell'arte da parte della cittadinanza, ma anche del più ampio territorio varesino così ricco di realtà artistiche, che non aspettano altro di essere valorizzate al meglio. Si potrà procedere per lotti oppure in blocco, se i finanziamenti saranno cospicui. La fondazione Cariplo ha già espresso una disponibilità; per il Ministero si otterranno i contributi statali solo dopo aver restaurato l'edificio di interesse storico-artistico, la Regione è una strada da percorrere, nulla sarà lasciato intentato.
La crescente e generalizzata sensibilità verso il patrimonio artistico, storico e paesaggistico costituisce una speranza per poter affrontare questa scommessa nel futuro. E' ciò che si auspica l'amministrazione comunale tradatese e credo, tutti coloro, che amano l'arte e la bellezza fonti inesauribili di conforto per lo spirito, e di opportunità d'investimento proficuo, intelligente e sensibile nel rispetto di valori superiori, che arricchiscono la collettività tutta.