Il dramma – Un viaggio più spirituale che reale, una perdita di fiducia in quello che Etty Hillesum vorrebbe essere. Vorrebbe, ma la cruda realtà non le permette nemmeno di lottare per divenirlo. Il duro confronto con la concretezza della vita, capovolgimento di tutto ciò in cui lei credeva e sperava. Si intitola"Etty Hillesum" lo spettacolo che, in occasione del Giorno della Memoria (celebrato in tutta Italia il 27 gennaio), ha aperto ufficialmente la nuova stagione del Teatro Condominio di Gallarate. Angela Demattè, con la regia di Andrea Chiodi, ha portato in scena un monologo di circa un’ora, scritto fondendo stralci di lettere e di diari appartenuti ad una studentessa olandese, durante gli anni bui della deportazione ebrea.
La trama – Lo scopo dello spettacolo è quello di rivivere la tragica esperienza dell’Olocausto attraverso le parole di una giovane che, quella pagina drammatica di storia, l’abbia vissuta sulla sua pelle. Sul palcoscenico prendono forma le sue passioni, la sua conversione, il suo straordinario cambiamento umano e spirituale. Grazie a lei comprendiamo la tragedia vissuta dagli Ebrei olandesi e europei, durante la Seconda Guerra Mondiale. In un momento in cui tutto si incrudelisce e tende verso la morte, dove ogni uomo è portato all’odio, questa ragazza si fa portatrice di una sbalorditiva speranza. Non ci troviamo di fronte ad una "mistica" ma ad una donna passionale, concreta, intellettualmente viva e curiosa che, attraverso alcuni incontri, comincia a cambiare sguardo sulla realtà. Lei stessa scopre, parallelamente all’inferocirsi delle persecuzioni, un nuovo modo di osservare ciò che le accada intorno.
La messa in scena – Parte tutto da una pagina di diario in cui la ragazza racconta quello in cui crede, la sua realtà di giovane donna attratta dalla concretezza e dalla bellezza fisica di ciò che la circondi. Parla delle sue relazioni e di come si rapporti con le persone, soprattutto gli uomini. Proprio insieme all’uomo di cui si innamora intraprende discussioni e confronti accesi, intesse una relazione, prima spregiudicata ed erotica, poi assoluta unione di sentimenti veri e profondi, quali l’amore e la vicinanza spirituale a Dio. In quello che dovrebbe essere un paesaggio di morte e sofferenza, Etty delinea concetti precisi e comincia ad essere chiaro in lei quale sarà il suo ruolo: diverrà occhi, e mani del popolo ebreo. Scriverà ,finché ne avrà la possibilità, e avrà la forza di guardare con coraggio ciò che accadrà a lei e ad altri migliaia di fratelli, condividendo il dolore e le memorie di un intero popolo. Si renderà conto che inginocchiarsi a Dio e vivere nella sua Luce significhi dare senso alla sua vita, perché una vita senza la morte non e’ una vita degna di essere vissuta.
L’incontro con i ragazzi – I ragazzi delle scuole superiori gallaratesi, ai quali è stato proposto lo spettacolo, hanno collaborato in maniera costruttiva cercando di comprendere a fondo l’intenso messaggio di Etty. Le musiche e i pochi oggetti in scena hanno permesso di concentrare l’attenzione sulla protagonista, che ha saputo coinvolgere il pubblico in sala. Alla fine della rappresentazione si è altresì aperto un interessante dibatto incentrato sullo spettacolo e sul tema della deportazione ebrea. VIDEO
Si dice che per poter costruire un futuro migliore sia indispensabile tutelare e valorizzare la nostra memoria storica. Ha voluto farlo il Teatro Condominio di Gallarate che, in occasione della Giornata dedicata alle vittime dell’Olocausto, ha inaugurato la sua nuova stagione con uno spettacolo rivolto ai ragazzi delle scuole: "Etty Hillesum" di Andrea Chiodi. VIDEO