Milano – Le folgorazioni nella maggior parte dei casi arrivano, in prima istanza, inaspettatamente rivelate da evento singolo o addirittura da un particolare.
Dopodiché prende avvio la smania di approfondire, conoscere, sperimentare.
A Paul Goodwin tale illuminazione si è manifestata dopo la visione di un olio su tela del 1880 di Paul Cezanne raffigurante nudi maschili di bagnanti.
Da quel momento iniziò a elaborare una serie di opere animate da un valore pittorico dominato da moti dove la saturazione dei colori arrivava ad impregnare i corpi ritratti, a fronte di altri lavori definiti unicamente da pochi tratti quale risultato di estrema sintesi sino a conferire alla figura statura simbolica: il corpo come luogo intimo e verginale, colto in solitudine meditativa lontano da tentazioni terrene ma allo stesso tempo oggetto d’attrazione e desiderio.
Nelle opere di Goodwin, in mostra presso lo Studio d’Arte del Lauro emerge in toto l’ansia di un artista che pare non dare pace alla propria tensione emotiva.
Corpi in movimento ritratti di spalle pervasi da macchie rosse, blu, nere, sabbiose dicono di una azione fisica e interiore tesa verso sfondi frastagliati da tratti irregolari a fronte dei quali ogni resistenza pare inutile.
Inoltre le membra appena accennate da “pesanti”pennellate manifestano pulsioni tali da rivelare un oltre intimo e indefinito ma allo stesso tempo percorso da istinti difficilmente governabili sino ad amalgamarsi con quanto le circonda.
In “after Cézanne”, titolo della personale, Goodwin la raggiunge l’stremo annullando ogni profondità colorifica e dove il gesto assoluto si traduce in un unico tratto, estremo e senza ritorno.
Paul Goodwin “after Cézanne” – Studio d’Arte del Lauro, Via Mosè Bianchi 60. Fino al 15 novembre. Orario: martedì-giovedì 10-14/16-19,30
Mauro Bianchini