Fagnano Olona – Armonizzare significa creare una consonanza positiva tra noi e i nostri simili.
Se a compier tale assonanza sono uno spazio pubblico e alcuni artisti che donano le loro opere ad una comunità, allora prende vita Il Giardino Artistico di Fagnano Olona nel parco “Rita Levi Montalcini” progetto a cura di Lucia Montani.
Di quanto l’educazione ambientale risulti fondamentale ai fini di una sensibilizzazione tra cittadini, spazi pubblici e attività culturali bene lo enuncia Gaetano Oliva nel testo che accompagna il catalogo dedicato al Giardino Artistico.
Sei gli artisti che hanno donato e collocato le loro opere nello spazio a loro deputato: Emily Joe, Marcello Mazzella, Antonio Maria Pecchini, Jano Sicura, Federico Simonelli, Gianfranco Tassi con l’ausilio di Giovanni Galli.
Valore aggiunto le opere create da alcune classi dei licei artistici della provincia di Varese quali il Liceo Artistico “Paolo Candiani” di Busto Arsizio , il Liceo Artistico “Don Milani” di Venegono Superiore e di Milano il Liceo Artistico di “Brera”.
Il labirinto segnico atto ad unire le sagome di marmo che compongono “Sempre è l’alba” (2023) di Emily Joe che compare oltre la scritta, incisa su lastra di ferro, ripresa dalla porta del Chiostro Grande della Certosa di Padula, apre a percorrenze che portano a composizioni dal mistico tenore simbolico.
La stele di bronzo di Antonio Maria Pecchini rivela, nella parte centrale, una tormentata verticalità. In quell’affanno continuo, grumi di materia si susseguono aggrovigliandosi tra loro sino ad aprire le forme ad una intensa accoglienza con il mutare della luce attorno.
L’opera di Marcello Mazzella “Yin & Yang portait” (2022) scultura in digitale PLA, pare rimandare al capolavoro di Wim Wenders “Così lontano così vicino” tale è l’equilibrio tra estremi: il bianco e il nero, l’uomo e la donna, la differente conformazione fisica. Quegli estremi racchiudono nel loro essere la secolare idea di comunione e di assistenzialità atta a donare vita affinché il genere umano possa continuare a popolare la terra.
Sintesi ed essenzialità formale sono gli elementi distintivi presenti nel lavoro di Jano Sicura “Geometrie legate” del 2019. Il rosso che percorre la struttura assume la valenza di limite estremo tra lo spazio compreso nella forma e il paesaggio circostante, mentre l’idea di indissolubilità è definita dal nodo che lega le forme.
“Nelle favole antiche, quando la povera fanciulla sta per essere ghermita dal drago arriva il cavaliere che uccide il drago…una volta però, “quella volta” non vennero i cavalieri”, con tali parole presenti in catalogo, Federico Simonelli scandisce l’intento della sua opera in ghisa del 1997 “Non vennero i cavalieri”. Immobile oltre la vita terrena il Cavaliere immola la sua figura su una lapide e con classica postura militare si nega a qualsiasi azione diretta.
Imponente e matriarcale La “Donna incinta” (2022-2023) realizzata in acciaio da Gianfranco Tassi e Giovanni Galli si impone al paesaggio attraverso una fisionomia astrale, aliena al mondo terreno ma non per questo priva di linfa vitale, le forme generose definiscono l’austera consapevolezza del suo mandato: generare vita, accoglierla e governarla.
“Il Giardino Artistico” – Fagnano Olona – Parco Rita Levi Montalcini, Via Aldo Moro 12C. Aperto 24 ore su 24.
Mauro Bianchini