Il più bel paradiso affrescato d'Europa. A molti sarà capitato, una volta entrati nel Santuario della Beata Vergine dei Miracoli a Saronno, di rimanere con il naso all'insù ad ammirare i dipinti della cupola: da oltre cinquecento anni l'affascinante e coinvolgente concerto di angeli, eseguito da Gaudenzio Ferrari, diventa musica per gli occhi.
Appena sotto la grande e festosa cupola, venti statue, custodite in altrettante nicchie, attendevano un poderoso restauro. Portate a terra proprio in questi giorni, vengono ora esaminate e monitorate dai tecnici come in uno screening medico, prima dell'intervento di consolidamento e di pulizia.
Carola Ciprandi, titolare del laboratorio di Parabiago, spiega l'attuale stato conservativo delle opere e passa in rassegna "i malanni" causati principalmente da insetti xilofagi e sbalzi termici che, in numerosi casi, hanno
fatto saltare la pellicola pittorica superficiale.
Ma le meraviglie non terminano quì – Il Santuario di Saronno è un autentico scrigno che conserva altri capolavori d'arte: quì si trova un'immensa galleria dei migliori maestri del Cinquecento Lombardo e Piemontese, in particolare Bernardino Luini, Gaudenzio Ferrari, Camillo Procaccini e Bernardino Lanino. Le tre navate sorreggono l'enfasi decorativa di stuccatori e quadraturisti di ambito locale.
L'emozione di vedere da vicino queste sculture è grande: ogni piega dei panneggi è curata e decorata nei dettagli, così come le acconciature e le barbe, le espressioni, la gestualità e gli sguardi.
A sostenere l'immenso lavoro di restauro sono già arrivati i contributi della Fondazione Comunitaria del Varesotto. Ma Giuseppe Colombo, responsabile dell'archivio Storico del Santuario di Saronno, ammonisce: "Ora occorre il contributo di tutti, singoli privati o aziende. Questo è un autentico capolavoro del rinascimento europeo, nato dalle mani di maestri che hanno reso questo edificio vero scrigno di bellezza".