Bassano del Grappa
Conosciuti soprattutto per i loro eccelsi affreschi, questa mostra al m.a.x museo di Chiasso mette in luce l'attività incisoria di due artisti che insieme hanno decorato i più rinomati palazzi e le più affascinanti chiese del Triveneto. Accantonata la produzione pittorica, i curatori Lionello Puppi e Nicoletta Ossanna Cavadini propongono una carrellata di "tenebrose" incisioni ricche di rimandi allegorici e di significati simbolici: tutto il corpus delle trentacinque acqueforti di Giambattista, riunite nella serie dei Capricci (1733-1742 ca.) e degli Scherzi di Fantasia (1743-1757 ca.), e una selezione di disegni, bozzetti e stampe del figlio Giandomenico, alcune delle quali corredate dalle corrispettive matrici incise, esposte per la prima volta al pubblico dopo il restauro promosso dall'Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. La mostra, realizzata anche grazie alla collaborazione di importanti istituzioni museali italiane (Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museo Correr di Venezia, Museo di Bassano del Grappa, Musei Civici di Trieste e Udine), attesta il forte legame dei Tiepolo con la cerchia erudita del primo Settecento, nonché il lato nascosto di un mondo magico ed esoterico.
di Trieste
E nonostante la polemica diabolica della Chiesa, a questo secolo "razionale" fu concesso «di schiudere un orizzonte più vasto, tematizzando "streghe" e "maghi"», di incorporare «nel proprio mondo, nel proprio immaginario, l'invisibile e gli "immateriali", e di raffigurarli […] con i "circoli" e i "triangoli", le "erbe" e le "pietre"». Destati dal lungo oblio, attraverso la Mostra dei pittori veneti del Settecento (1941), i Capricci e gli Scherzi di Fantasia furono collegati alle pratiche magiche orientali, e in particolare, i secondi, allo «gnosticismo, che ebbe origine in Egitto, […] agli ofiti adoratori di serpenti». Ma secondo uno dei maggiori studiosi dell'opera del Tiepolo, Michael Levey, queste invenzioni fantastiche non hanno niente di magico, trasudano maturità e saggezza, mentre le loro incongruenze dimostrano che sono state create per puro, personale, diletto. Dall'incappucciata, e tutt'altro che inquietante, Morte che dà udienza, a La scoperta della tomba di Pulcinella, decorata con un altorilievo della celebre maschera napoletana, fino al frontespizio degli Scherzi, vegliato da quattro gufi paffuti, l'artista si sarebbe quindi limitato a stuzzicare gli animi del tempo con ghiribizzi intellettuali, lasciandoli in sospeso sulle soglie di un curioso arcano. Un umore "nero" che tuttora non smette di incuriosire e incantare. Tra questi fogli, popolati da maghi, satiri, baccanti, ninfe, scheletri, serpenti e cani ossuti, meritano una menzione anche le tavole de La Fuga in Egitto di Giandomenico, dedicate a Carlo Filippo Greiffenklau, principe del Sacro Romano Impero, e realizzate durante il soggiorno con il padre a Würzburg, in Baviera. Esecuzioni sicuramente meno morbide ma sempre ricche di pathos e di ampio respiro.
Tiepolo nero. Opera grafica e matrici incise
Fino al 5 aprile 2012
m.a.x. museo
Via Dante Alighieri 4, Chiasso (CH)
Martedì-Domenica 10.00-12.00 / 15.00-18.00