Gallarate, Museo MA*GA. Prosegue la progettazione del nuovo Polo culturale, voluto dalla giunta Cassani, che vede l’accorpamento del MA*GA e della biblioteca civica nella sede museale di via De Magri. L’intervento comprende anche un ampliamento di 200 metri quadri con un soppalco, ma dalle piantine allegate alla relazione presentata in giunta è evidente il ridimensionamento del MA*GA. Il piano terra sarà prevalentemente dedicato alla biblioteca, mentre gli spazi espositivi del museo saranno collocati al primo e al secondo piano.
Secondo Claudia Mazzetti, assessore ai musei, «È un modo per preservare il Maga che ha tante potenzialità, a volte non sfruttate». E aggiunge: «Andiamo a potenziare la struttura a favore del maggiore utente, i ragazzi che vanno lì a studiare. Si aggiunge cultura a un luogo di cultura». Critico invece il PD che vede nell’integrazione delle due istituzioni culturali una riduzione di spazi per entrambe. In particolare, l’ex sindaco Edoardo Guenzani legge nel progetto una riduzione del ruolo del MA*GA. Secondo lui «Questa proposta sancisce la fine di un’illusione: ovvero di fare del MA*GA una struttura di livello nazionale». La convinzione dell’ex sindaco è che la biblioteca fagociterà il museo.
Facciamo alcune riflessioni su questo progetto e sul dibattito che si è scatenato in questi mesi. Concordiamo con Guenzani quando afferma che «Non è il Maga che ospita la biblioteca, ma la biblioteca che lascia uno spazio al Maga» perché da quanto è stato presentato in Commissione gli spazi destinati al museo si riducono considerevolmente. Dobbiamo però ammettere, come ha fatto l’ex sindaco, che il museo ha ospitato in prevalenza esposizioni secondarie a livello nazionale. In questi ultimi anni le mostre davvero degne di nota organizzate dal MA*GA sono state quella dedicata a Missoni e la mostra su Kerouac. Un altro problema che il Polo culturale potrebbe risolvere è quello dei fondi necessari al museo per sostenersi.
Ma quanto è vissuto il MA*GA oggi? Il numero di visitatori premia il museo. Infatti nella classifica dei 100 musei più visitati d’Italia nel 2019, pubblicata nel numero di aprile de Il Giornale dell’Arte, il museo si attesta al sessantaquattresimo posto della classifica generale e al nono tra i musei di arte contemporanea, coni suoi 102.131 visitatori. A questi si aggiungono gli studenti che affollano gli spazi comuni e la sala studio a partire dall’apertura dell’edificio di via De Magri. In quest’ottica l’accorpamento di museo e biblioteca è più che naturale, un polo culturale potrà portare benefici ad entrambe le istituzioni a patto che dialoghino alla pari. E al momento la suddivisione degli spazi non sembra confortare in questo senso. Parafrasando una famosa canzone, nella proposta portata in Commissione il MA*GA è piccolo per noi, troppo piccolino.
Eleonora Manzo