Istruzioni di viaggio – Nel 1872 Henry James annotava nei suoi taccuini un consiglio rivolto ad un ipotetico lettore: "La prima cura sarà di non avere fretta, di camminare dappertutto molto lentamente e senza meta e osservare tutto quel che gli occhi incontreranno". E perché il viaggio risulti arricchente e porti i suoi frutti occorre innanzitutto un'ottima guida. Tutto è pronto: Carlo Alessandro Pisoni, conservatore dell'Archivio Borromeo e tra gli animatori del Magazzeno Storico Verbanese, ci accompagna alla scoperta dell'Isola Bella, raccontando la storia plurisecolare della famiglia Borromeo, i suoi tesori d'arte e la vita quotidiana degli isolani: "Nel corso dei secoli l'Isola si è costituita come prestigioso tavolo di trattative diplomatiche, scrigno barocco realizzato ad opera dell'intelligente mecenatismo di una casata, tappa obbligata di affari politici e di cultura. Di qui sono passati, tra gli altri, Giuseppe II, Napoleone, la regina Vittoria, la zarina Alessandra II, Ernest Hemingway, William J.M. Turner, John Ruskin".
Mecenatismo lungimirante – Superato il grande salone, completato nel secolo scorso sulla base dei disegni di Carlo Fontana, Pisoni ci conduce nella sala di Napoleone, dove è esposta, tra le altre opere, un'incisione di Varin dal quadro di Flameng rappresentante il (mai tenutosi) concerto di Giuseppina Grassini davanti a Napoleone nel 1797. "Sulle pareti – continua Pisoni – fanno bella mostra di sé opere di Pieter Mulier detto il Tempesta, del Cerano, di Francesco Cairo e preziosi arazzi del Cinquecento di manifattura fiamminga. Inoltre, come accade anche con i documenti e autografi d'Archivio, parte dei quali esposti recentemente al museo milanese Poldi Pezzoli e al Liechtenstein Museum di Vienna, si scoprono le personalità a tuttotondo degli artisti e i loro rapporti con i mecenati Borromeo".
Le opere degli artisti – Dalla biblioteca, riunita nel Seicento dal conte Vitaliano VI anche grazie alla consulenza del celebre erudito e bibliofilo fiorentino Antonio Magliabechi, si giunge nella sala di Luca Giordano dove è conservato uno dei tanti splendidi stipi in legno con specchiature dipinte da Giovanni Saglier. Né mancano le donne pittrici. Elisabetta Borromeo, allieva di Filippo Palizzi, è infatti l'autrice del quadro con la culla in cui dorme il figlio Giberto vigilato da due cani. Dalla sala dello Zuccarelli, autore dei paesaggi e delle vedute racchiuse in preziose cornici mistilinee, si prosegue nella sala di Conversazione dove sono collocati due busti scolpiti dal ticinese Vincenzo Vela. La meraviglia continua percorrendo le grotte, progettate come luogo di frescura e di diletto, che oggi ospitano una serie di vetrine in cui sono conservate varie testimonianze della cultura preistorica di Golasecca e la sensuale Venere dormiente di Gaetano Monti.
Botanici a corte e vita quotidiana – La visita continua all'esterno. Prima nei giardini del palazzo, vera opera d'arte con magnolie, piante di limoni e arbusti rari. "I giardinieri, celebri stirpi di artefici virtuosi, come la famiglia Bazzi, erano veri e propri artigiani dei fiori – spiega Pisoni – e a loro veniva richiesta, oltre la perizia nella cura di fiori e aiuole, la conoscenza dettagliata della nomenclatura botanica, una competenza accorta e appassionata che veniva trasmessa ai figli e ai nipoti. Uno dei più noti tra questi artisti è sicuramente Giovan Battista Rossi, divenuto capogiardiniere nella Villa Reale di Monza, imparentato con l'altrettanto celebre Luigi Villoresi e chiamato a Monza dal vicerè Beauharnais in persona". Si prosegue nelle strade fuori dal palazzo, animate dal vociare degli isolani. Qui conosco Luisella Bazzi che da decenni gestisce, in via Zucconi, il Ristorante Vittoria, Stefano Corvisiero del Caffè Lago, collezionista di chitarre Fender e di preziosi memorabilia del Rock, Giusy Tacconi che ci accoglie nello sfavillio di vetri di Murano, Lia Zucconi vera memoria vivente delle storie più belle dell'Isola. "Sono loro tra i veri custodi della storia di questo scoglio di lago – prosegue Pisoni – un luogo di cui non si può fare a meno di innamorarsi, e che si lascia ammirare da tutti, ma non si concede a nessuno, se non a chi lo ama davvero".
L'archivio on line – Resta da incitare Pisoni sull'attività e sui progetti futuri del Magazzeno Storico Verbanese (già segnalato da ArteVarese), vera miniera che in poco meno di quattro anni, dacché il sito da "statico" è divenuto "dinamico", ha reso disponibili on line più di 30.000 schede con documenti e inedite fonti storiche. Così si congeda Alessandro Pisoni: "Il Magazzeno, che ha raccolto richieste perfino da studiosi di Tunisi, Berna e Parigi, o più domesticamente da Bologna, Milano e altre città d'Italia, si propone quale innovativo strumento di ricerca e aggiornamento al servizio di storici, ricercatori e cultori di materie umanistiche e non solo. È già consultabile on line parte dell'inedito manoscritto di genealogie famigliari lombarde "La verità smascherata" del 1716. Un vivo ringraziamento deve essere espresso dai fruitori del sito a tutti i collaboratori che a vario titolo rendono possibile il miracolo del Magazzeno e ad Andrea Brunoni, tra i responsabili di Lakeweb, nostro provider del sito. Davvero la cultura non è un concetto evanescente ma un modo di essere, di vivere. A tal proposito, e per tornare una volta ancora alla "mia" Isola Bella, posso anticiparle con gioia, l'imminente apertura, ad opera di Giampiero Zanzi, di un cenacolo culturale in un ambiente dove simboli medievali scolpiti si incontrano con fotografie di avanguardia e libri di lago… Una speranza per la cultura della nostra Isola, per l'Isola di tutti coloro che amano il lago Maggiore".