Narrando la propria esistenza ne “Il mondo di ieri” (Oscar Mondadori, pp. 349, Euro 13) Stefan Zwieg definisce allo stesso tempo uno spaccato della Vienna asburgica il cui livello culturale arrivò ad influenzare l’intera intellighenzia europea.
Pubblicato postumo nel 1944, due anni dopo il doppio suicidio compiuto con la giovane moglie in Brasile, luogo nel quale si era esiliato a causa delle persecuzioni naziste che arrivarono al punto da dare alle fiamme i suoi libri, “Il mondo di ieri” procede per gradi mettendo a confronto tre generazioni in un succedersi di passaggi storci e sociali dove i giovani, in un’aurea da conferire alle buone maniere la quotidianità del vivere comune, misuravano il loro sapere attraverso la letteratura, il teatro, le arti applicate, sino al totale disfacimento dovuto alla presa di potere di Hitler.
I sistemi di oppressione messi in atto dal führer, iniziarono con la proibizione di sedersi sulle panchine agli ebrei e ai viandanti, proseguendo in misura più orchestrata con incursioni punitive nei confronti degli oppositori che, come scrive Zwieg “Dovevano essere delle mani ben più forti a spingere avanti questo movimento. Le uniformi infatti erano nuove di zecca le truppe d’assalto disponevano di un parco stupefacente di impeccabili macchine nuove, di motociclette e di autocarri”.
I tempi cambiano ma per alcuni i metodi rimangono immutati, il Sindaco di Lucca in una ordinanza del 25 agosto, prendendo come pretesto il decoro urbano inibisce la possibilità a chiunque di sedersi sugli “arredi urbani” tra questi i gradini delle chiese che, come specifica il Professor Tommaso Montanari in un suo articolo apparso sul Fatto Quotidiano del 9 settembre, sin dal Medioevo e nel Rinascimento avevano lo scopo di offrire riposo ai viandanti.
La lucidità di analisi di Zwieg manifesta, alla fine del testo, la consapevolezza e la rassegnazione della inesorabile scomparsa di quei valori che furono di quell’epoca un momento di levatura culturale unico e mai più raggiunto sino ad oggi.
Stefan Zweig – “Il mondo di ieri” (Oscar Mondadori, pp. 349, Euro 13)
Mauro Bianchini