Anversa – Come un pianeta attorno al quale orbitano i suoi satelliti, così nella personale di Friedrich Kunath una serie di opere di differenti dimensioni compendiano il monumentale dipinto (6 metri di lunghezza per 2,40 di altezza) che anima “One Minute You’re Here” diretto rimando ad un noto brano di Bruce Springsteen.
Nell’opera summenzionata, la raffigurazione della natura trova nell’intero impianto massima espressione lirica e iconografica.
Al pari di un demiurgo Kunath compie, attraverso il dipingere, la sua personale creazione del mondo.
A tale proposito appare significativa la foto che lo ritrae seduto di fronte alla sua opera più significativa intento ad osservare che tutto sia stato compiuto come lui stesso aveva pensato.
Terra, acqua, cielo definiscono gli elementi primigenei delle origini del mondo, così il succedersi del giorno e della notte coniugando in un unico spazio centrale l’alba e il tramonto.
Irradianti bagliori diurni paiono equilibrato compendio a lunari riflessi lacustri.
La classicità statuaria di un cavallo bianco intende definire l’essenza dell’attesa al fine di cogliere un alito di vento, lo strappo di un ramo staccato dal tronco, un fremito d’ali quale liberatorio alibi per un libero galoppo nella pianura sottostante.
Sospesi nel tempo i paesaggi di Kunath paiono aprirsi a scenari fiabeschi in attesa di personaggi pronti cogliere nella singolarità dei luoghi il mistero delle loro profondità interiori.
Friedrick Kunath – “One Minute You’re Here”- Galleria Tim Van Laere, Jos Smolderen Straat 50.
Fino al 5 giugno. Orari: martedì – sabato 13-18
Mauro Bianchini