Morazzone – E’ scritto da Isabella Dalla Gasperina e Franco Orsi il nuovo volume intitolato “Morazzone e dintorni” che domani, martedì 12 luglio, alle 20,45 sarà presentato al pubblico, nella sala Pier Francesco Mazzucchelli.
Il libro è dedicato alla storia di un territorio e di una comunità, alla vita e all’ opera di un artista che in questo paese è nato e vissuto tra il 1573 e il 1626. Pier Francesco Mazzucchelli detto per l’appunto “Il Morazzone” con le sue tele e i suoi affreschi ha reso famoso il nome del suo paese.
In occasione del recupero e della riapertura (ormai prossima) di Casa Macchi, una residenza alto-borghese restaurata dal Fai nel cuore di Morazzone, il Comune ha promosso la pubblicazione di questo volume con l’obiettivo di rilanciare il paese e i suoi dintorni. Si comincia descrivendo la storia del piccolo centro e le sue caratteristiche, si allarga il raggio al bacino del Seprio e del Parco Arno Rile Olona in cui il paese si trova, si accenna alla via Francisca che parte dalla Svizzera e arriva fino a Pavia passando proprio da Morazzone. L’itinerario ha l’obiettivo di tratteggiare il territorio in cui visse il personaggio su cui si concentra il volume, il pittore barocco: dalla descrizione della geografia del luogo si passa infatti all’artista e al racconto della sua vita e della sua opera.
I colori della tavolozza del Mazzucchelli hanno decorato chiese e cappelle di molte regioni d’Italia, dal Piemonte alla Lombardia, dall’Emilia Romagna al Lazio, alla Liguria. Gli autori si sono concentrati sulle opere conservate nelle città e nei paesi non lontani da Morazzone e dal Varesotto, per tracciare un itinerario ideale su cui incamminarsi per riscoprire l’artista. La Basilica di San Vittore con le cappelle dell’Incoronazione di Maria e della Maddalena; il Sacro Monte di Varese con la cappella della Flagellazione; Como con gli affreschi della chiesa di Sant’Agostino e gli stendardi del Duomo; Varallo con le sue cappelle sulla passione di Cristo.
Queste sono alcune delle tappe. Pier Francesco Mazzucchelli infatti stabilì la sua “base” a Morazzone, dove vivevano la moglie e gli otto figli, ma viaggiò senza sosta per andare dove la sua grande passione, la pittura, lo chiamava. In queste pagine, sottolineano gli autori – “abbiamo cercato di raccontarvelo mettendo in luce di lui l’amore per la tavolozza, per la sua terra, che tante volte si vede negli sfondi spesso cupi e tempestosi dei suoi quadri, per la sua gente, che rivive nei personaggi, spesso sacri, delle sue opere.
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Il Cristo contadino della predella della Maddalena in San Vittore, il mendicante della Presentazione al tempio di Como, la Vergine di tanti suoi affreschi, da Arona a Varese, ripropongono i tratti di uomini e donne che gli sono stati cari, familiari, amici. Di persone alle quali ha rubato sguardi, visi, espressioni per portare sulla tela la vita del suo tempo. Ci è riuscito. Perché ancora oggi i suoi quadri ci parlano di lui e del suo tempo. Speriamo che l’itinerario proposto possa farvelo riscoprire. Non abbiamo ambizioni di critica d’arte: di lui abbiamo cercato di cogliere i tratti più umani, a volte passionali ed eccentrici, e delle sue opere abbiamo cercato di trasmettere la bellezza e i sentimenti che traspaiono dai suoi racconti, dai suoi colori e chiaroscuri, dai suoi personaggi. Per tratteggiare un nostro antenato che ci rende orgogliosi del nostro paese, Morazzone”.