Il museo nel monumento – Definirla il nuovo polo culturale della Valceresio forse è eccessivo. Certamente quella che il comune di Cantello sta intraprendendo è un'opera pubblica di grande significato: un nuovo polo bibliotecario, uno spazio espositivo temporaneo, la sede del costituendo Museo della cultura contadina, la nuova casa della Gipsoteca e della Pinacoteca comunale. Il tutto all'interno di quello che è a tutti gli effetti un vero e proprio monumento. Una vecchia casa colonica su cui in passato era già stato posto un vincolo, poi rimosso, e successivamente riposto sotto la minaccia di una destinazione residenziale. A quel punto il vecchio proprietario ha pensato di capitalizzare. Duecento cinquanta milioni di allora e l'amministrazione se ne assicurò la proprietà.
La cascina lombarda – Si tratta di una cascina contadina, in località Cantonaccio, risalente indicativamente al quindicesimo, sedicesimo secolo. Al fondo del cuore più antico del paese, quello che preserva di più tutti i tratti di un tempo: l'architettura colonica, l'apertura verso i campi, adiacente a quello che era un vecchio convento.
Un monumento appunto di identità popolare del paese, che riverbera la storia antica di una comunità a vocazione rurale prima che si innestasse quella manufattuale, artistica e quella più recente transfrontaliera. "Una sorta di carta d'identità nuova del paese" sostiene con convizione l'assessore alla cultura Silvano Rolandi.
Tre tranche – Del progetto se ne parla da almeno tre lustri, passato sui tavoli di più amministrazioni senza trovare la porta giusta. Adesso siamo alle strette finali. Nonostante un inaspettato voto contrario proprio nelle ultime ore della minoranza in consiglio comunale, fin qui persuasa della valenza dell'impegno. A breve, tuttavia, il progetto esecutivo passerà all'assegnazione degli appalti. Il via ai lavori è previsto per l'inizio del 2008. per una durata di circa tre anni e un costo complessivo di poco meno di 1 milione 200 mila euro, diviso in tre tranche; 400 mila il primo anno – avrebbero dovuto essere 300mila, ecco il perchè del recente ripensamento dell'opposizione in consiglio – 400 nei successivi e poco meno della stessa cifra per concludere la terza tranche dei lavori.
Il restauro fedele – "L'obiettivo primario – assicura Rolandi – è il restauro rispettoso dell'esistente. E della memoria che l'edificio conserva". L'adeguamento funzionale, in sostanza, non dovrà tradire l'anima del rustico; se è possibile verranno utilizzati gli stessi materiali esistenti, i legni, le pietre, in nome di quell'integrità che si vuol preservare. Laddove non ne fosse possibile il riutilizzo, l'assessore garantisce
"fornitura gratuita di legno dell'Appennino", prelevato direttamente da un suo terreno nelle vicinanze di Borgotaro da cui è originario. "L'ho spiegato agli architetti come agli amici della minoranza. Se si decide di portare avanti un progetto di questa rilevanza per tutta la comunità, non si può non essere attenti anche a questi particolari".
Gli auspici nella difficoltà – Il momento è difficile. I tagli che sembrano certificare la scomparsa delle Comunità Montane del Varesotto, toccheranno anche Cantello. "Non abbiamo altre risorse per recuperare, ad esempio il trasferimento di destinazioni da agricolo a civile per aumentare il gettito dell'Ici". Ma nonostante le condizioni, il paese si è sempre dimostrato attento alla ricreazione culturale. Le cifre in uscita a favore della biblioteca parlano chiaro. E la carenza di spazi per altre attività si fa sentire. Nel futuro spazio restaurato la possibile soluzione: per una nuova adeguata sede della collezione di gessi di scultori cantellesi, Felice Mina, Giovanni Broggi e Luigi Bianchini, al momento parcheggiata in Municipio, i reperti ricavati dalla Chiesa Santa Maria e la pinacoteca che raccoglie una decina di tele dell'artista locale Carlo Cocquio. Oltre al trasferimento dell'esistente, la cascina si presterà a diventare sede del Museo di Storia Contadina e se si troverà spazio anche alla biblioteca. Concerti, proiezioni, mostre troveranno casa qui. "Possibilmente lavorando in rete con gli altri musei della valle: da Besano fino a Stabio", l'auspicio finale dell'assessore.