Le mostre – Il progetto "Città visibile" continua nelle sale della Fondazione Bandera per l'arte. Alle opere di Giancarlo Ossola, esposte fino al 3 maggio, due nuovi eventi alimenteranno l'iniziativa, invaderanno nuovi spazi (anche inediti) e in questo modo, contribuiranno a fornire nuove suggestioni ai visitatori e agli studenti partecipanti al concorso finale dedicato al futuro della città. Domenica 5 aprile, dunque, l'inaugurazione della mostra "No Landscapes" e dei lavori realizzati dagli artisti Ozmo, Zibe e 2501.
Interventi diretti e visioni artistiche – La città non solo un oggetto di riflessione teorico, ma territorio in cui l'arte trova il modo di inserirsi, attraverso la street art, modificando il paesaggio urbano e offendo un'ulteriore spaccato possibile della città moderna tra le visioni suggerite dagli artisti nella mostra "No landscapes". Sedici gli artisti in mostra, perlopiù appartenenti a Italian Factory, chiamati a riflettere con le loro opere sulla sparizione del paesaggio. Scomparso il paesaggio tradizionale, scolpito nella nostra mente, dalle vedute settecentesche in avanti, dissoltasi, infine, l'idea stessa di paesaggio, gli artisti hanno lavorato alla riscoperta del tema, attraverso approcci anche molto differenti tra loro e con opere di grande formato.
Italian Factory – "La mostra spazia così dalle rigorosissime architetture di taglio quasi astratto di Marco Petrus, alle vibranti città tratteggiate dalla pennellata veloce e istintiva di Alessandro Papetti; dalle periferie corrose e rugginose di Alessandro Busci, alle ampie e desolate periferie urbane di Giorgio Ortona; fino ai video e alle fotografie, rigorosi al limite dell'astrazione, ma anche fortemente emozionali di Davide Coltro" commenta il curatore Luca Beatrice nel testo in catalogo, responsabile del Padiglione Italia della 53° Biennale di Venezia e prossimo ospite per una conferenza alla Fondazione Bandera.
Contaminazioni – Città, paesaggio e museo trovano un punto d'incontro e entrano in dialogo. "In out", ovvero le performance di street art dentro e fuori il museo, conferma questa contaminazione. I tre street artist Ozmo, 2501, Zibe ci tengono a sottolineare, infatti, questa comunicazione a doppio senso, tra città e museo, che sfata il mito di un'arte fondata esclusivamente sulle tag, ma che invece veicola un messaggio artistico e sociale esportabile anche all'interno delle sedi artistiche istituzionali.
Quale paesaggio – Gli artisti contemporanei, e tra questi comprendiamo ovviamente anche i nostri tre graffitari, si trovano così a condividere un medesimo paesaggio, che è, in effetti, quello postindustriale, spesso privo di un'identità precisa, terra di confine fatta di tutto e di niente, dove è facile perdere l'orientamento. Sono questi i luoghi del vivere moderno che fanno da supporto alle opere degli street artists e che suggeriscono nuove riflessioni ai "paesaggisti" contemporanei. Alla fine però l'intento è il medesimo e cioè quello di far arrivare un messaggio preciso al pubblico e queste due mostre insieme .
E il progetto continua – Il progetto "città visibile" continua, inoltre, con gli altri incontri: dopo lo scrittore Luca Doninelli, martedì 7 aprile alle ore 10.30 sarà la volta del famoso urbanista Marco Romano, mentre il 21 aprile alle ore 11.00 interverrà il critico Luca Beatrice. A conclusione del percorso la premiazione del concorso dedicato alle scuole superiori.
"No landscapes" – "In out"
7 aprile – 31 maggio 2009
Fondazione Bandera, via A. Costa, 29, Busto Arsizio (VA)
Inaugurazione: domenica 5 aprile 2009, ore 12.00
Orari: martedì-giovedì 15.00-19.00; venerdì-domenica 10.00-12.30/15.00-19.00