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Prima di entrare nello specifico della mostra è fondamentale stabilire il significato di "Mono no Aware", che come specificato
nel comunicato stampa, "E' un modo per descrivere la consapevolezza della transitorietà delle cose e il lieve senso di rammarico che comporta il loro trascorrere, un sentimento ineffabile, dolce e allo stesso tempo struggente".
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Strutturata in tre distinti momenti, la mostra apre con "Inglobazioni", un raffinato lavoro sulla memoria attraverso stampe fotografiche su supporto trasparente inglobate in PVC.
In ritratti di uomini e donne in abiti risalenti tra la fine dell'Ottocento e gli albori del secolo scorso, l'autore ha immesso parti anatomiche quasi a volere fare di nuovo palpitare il ricordo di chi se ne è andato da tempo, ideale rimando a "La camera verde" uno dei film più delicati e struggenti di Francois Truffaut.
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Infine "Album – Ricordi in conserva".
Racchiuse, all'interno di vasi normalmente destinati alla conserva, immagini di luoghi e persone rivivono il romantico tentativo di fissare nel tempo il loro ricordo.
Studio Pace 10 – "Mono no aware: il pathos delle cose"
Galleria Spazio Farini. Via Farini 6
Fino al 18 gennaio
Orario: martedì-venerdì 16-19
Galleria Spazio Farini. Via Farini 6
Fino al 18 gennaio
Orario: martedì-venerdì 16-19