Luino – In occasione del 150° anniversario della morte del pittore Giovanni Carnovali detto “Piccio”, l’Associazione Culturale “Amici di G. Carnovali” di Montegrino Valtravaglia (che da anni si occupa di valorizzare personaggi di rilievo nativi del comune) ricorda l’artista nato appunto a Montegrino il 29 settembre 1804 con una serie di eventi tra i quali la mostra “Piccio fra vero e ideale”, allestita a Luino nel prestigioso “Palazzo Verbania”, dal 6 al 30 luglio.
La rassegna intende far conoscere, dell’artista morto per annegamento nel fiume Po il 5 luglio 1873, una ventina di dipinti provenienti da collezioni private, poco note al pubblico, che permettono di scoprire il grande talento dell’artista soprattutto nel periodo della maturità, quando la sua pittura raggiunge vertici di grande innovazione, tanto che la critica lo considera un precursore della Scapigliatura lombarda, avvicinandolo talvolta all’impressionismo.
Esposte le diverse tipologie di soggetti che hanno caratterizzato il suo percorso artistico: ritratti di personaggi della borghesia e della nobiltà bergamasca e cremonese, che evidenziano il rapporto di amicizia che Piccio aveva con tante famiglie di quelle terre; un Autoritratto con tavolozza del 1869 e la tavolozza autentica sulla quale Piccio mescolava i suoi colori; varie rappresentazioni di scene mitologiche o bibliche, nelle quali l’episodio raccontato diventa spesso lo spunto per esprimere anche il suo amore per il paesaggio e la natura; volti idealizzati di fanciulle, come le splendide “Flore” o le sue “Madonne”; piccoli bozzetti di grande bellezza, fra i quali un “Agar nel deserto” trasformati successivamente in capolavori della sua pittura.
Una sezione della Mostra sarà dedicata ai disegni schizzati “en plein air” durante i numerosi viaggi compiuti da Piccio in Italia, alla scoperta dei grandi artisti suoi maestri o delle bellezze del territorio e fermati sulla carta con tratti molto personali. E così scoprire vedute delle città che Piccio ha visitato nel corso delle sue lunghe camminate con altri amici pittori, dalla Lombardia al Canton Ticino, per poi scendere verso la Liguria, il Lazio, fino alla Campania, sempre alla ricerca di nuove ispirazioni per la sua creatività. Una selezione di opere che fanno comprendere quanto originale sia il talento del Carnovali, in un periodo che dal neoclassicismo porta alla pittura romantica e agli albori dell’arte contemporanea.
La mostra, curata da Carolina De Vittori, presidente degli “Amici del Piccio” è affiancata da un catalogo con testi della storica dell’arte Elisabetta Staudacher, responsabile dell’archivio della Società “Belle Arti ed Esposizione Permanente” di Milano.