Ci ha impiegato tre anni Armanti per trovare i rari acquerelli ancora in nascosti in giro di Silvio Bonelli, maestro noto del ramo, milanese, nato nel 1908 e morto a Solbiate Comasco 17 anni ma attivo per lunghi anni in provincia di Varese.
Una ricerca lunga per un artista che continua a piacere ai suoi affezionati cultori, accorsi in buon numero la sera del 2 dicembre all'inaugurazione della mostra in via Avegno, presso la Galleria Armanti appunto, che da anni ne coltiva il ricordo, tra gli scritti de critico Renato Valerio e le testimonianze di Giuseppina De Maria.
Un appuntamento che ha segnato il ritorno in pubblico di Albino Ambrosetti, significativa artista del territorio, malnatese, a lungo legato a Bonelli e a sua volta cantore intimo della natura.
In mostra di Bonelli, oltre alle delicate vedute lacustre, alle signorili immagini delle sue amate montagne, alle abbacinanti evasioni esotiche d'oriente, anche alcuni inediti olii su carta di fine anni quaranta: due ritratti, uno femminile e uno maschile, di buona mano, a dimostrazione che il Bonelli non fu artista capace di camminare solo sulla gamba della pittura ad acqua ma poteva praticare con disciplina anche le tecnica dell'olio.
Un mondo, ha commentato la De Maria, quello illustrato da Bonelli che ci sospinge all'indietro per quello che rappresenta, la quiete serena degli anziani, il lavoro onesto, la natura bucolica, ma nel quale tornare a volte può davvero essere riossigenante quando la delicatezza non è ruffiana ma vi soffia leggera come una vera brezza.
Silvio Bonelli
Varese – Galleria Armanti
Via Avegno 1
2 dicembre – 14 gennaio 2007
orari: 9.30-12.30/15.30-19.30
chiuso lunedì, domenica su appuntamento
info: 0332-231241