Milanese di origine e gallaratese ormai di adozione, Marcello Schiavo è un artista che fin dal 1972 ha partecipato attivamente alle più importanti manifestazioni artistiche della provincia e oltre. Membro dell'Associazione Artistica 3/A e dell'Associazione Liberi Artisti di Varese, è accademico associato dell'Accademia Tiberina di Roma, socio promotore del Premio Città di Gallarate e consigliere pro-tempore della Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate.
Ma Marcello Schiavo non è solo questo. Di lui Francesca Marianna Consonni scrive:"egli è forte e convincente quando si accosta lieve alla superficie, velandola semplicemente, intendendo il foglio come tutta luce. I suoi vuoti, nubi soffiate, alba, neve e orizzonti che inghiottono lo spazio, sono soddisfacenti e vivi e corposi; i suoi pieni resistono con orgoglio.(….) In ogni paesaggio è contenuto tanto l'autore quanto la sua visione, tanto i suoi modi risoluti ed eleganti quanto la sua abitudine fiduciosa, dolorosa, trionfante ad affidarsi alla vita".
Come ha imparato a dipingere?
"quando ero giovane c'era la guerra e studiare era quasi impossibile, così quando ho potuto ho seguito un corso di pittura all'Accademia Cimabue a Milano. In realtà però lì non ho imparato quasi niente. In pratica posso dire di essere un autodidatta".
Perché l'acquerello?
"Nel ‘72/'73 feci una mostra a Milano alla Galleria d'Arte Accademia in cui esponevo sia acquerelli che oli. In quella occasione il critico Spartaco Balestrieri mi disse che secondo lui ero meglio come acquarellista; egli affermò che se avessi voluto continuare a dipingere utilizzando entrambe le tecniche avrei dovuto esporle separatamente, altrimenti avrei rischiato di fare l'acquerello come l'olio e l'olio come l'acquerello. Da quel momento ho deciso di dipingere solo acquerelli, perché questa tecnica mi permette di catturare l'impressione e l'emozione del momento, è immediata, non come l'olio che richiede più stesure".
Non dipinge "en plein air"?
"No. I miei paesaggi sono la rielaborazione di un ricordo; non mi interessa infatti riproporre una fotografia dei luoghi che vedo, mi importa carpirne l'anima, la poesia. Ed è ciò che rappresento, la poesia dei paesaggi. Per questo motivo cito sempre qualche poeta nelle mie opere, ma non in quelle della prossima mostra".
Ha una mostra in programma?
"Si certo. Cerco di proporre una personale ogni anno, da parecchi anni ormai. Nel 2006 ho esposto le mie opere al Castello Visconteo di Fagnano Olona; è stata una mostra che mi ha dato grande soddisfazione, l'ambientazione era incantevole. Quest'anno inaugurerò i primi di novembre al Castello di Monteruzzo a Castiglione Olona. Ho scelto 33 opere tutte 50X70 cm; purtroppo lo spazio espositivo è limitato e quindi non potranno essere esposte tutte. Bisognerà fare una cernita, anche se mi spiace molto perché sono quasi tutte opere del 2007; ci saranno parecchi paesaggi invernali con la neve: mi piacciono molto perché per me la neve è purezza assoluta".