Ortelli, Baj e Tavernari – Nel taccuino che registra i rapporti intessuti da Piero Chiara con gli artisti di Varese entra anche lo scultore Vittorio Tavernari. Nel ventennale della morte, il Premio Chiara ricorda lo scultore scomparso il 29 ottobre del 1987, con una mostra e appunto una pubblicazione I Taccuini d'arte, che, dopo aver lumeggiato l'opera di Gottardo Ortelli ed Enrico Baj, quest'anno approndiranno anche la produzione critica e "letteraria" dell'autore dei Calvari e dei Cieli.
Il programma – Una mostra, dunque, un volume, un video proiettato, come già fu per Baj nella notte di piazza Albuzzi, e la speranza di veder Vittorio Sgarbi a Varese a parlare di uno degli artisti per cui l'attuale assessore di Palazzo Marino, ogni qual volta ne ha l'occasione. non fa che spendere buone parole. Questa la speranza degli organizzatori. Questo il programma.
Inediti o quasi – Ma andiamo per ordine: la mostra avrà la sua sede, consolidata, in Galleria Ghiggini. Vi troveranno posto alcuni Torsi dello scultore, i Cieli degli anni Settanta, le 9 lastre dedicate al romanzo Le ultime lettere di Jacopo Ortis del Foscolo, con cui illustra l'edizione del volume edito da Fogola di Torino, nel 1974, l'anno della sua grande mostra a Villa Mirabello.
A fianco di queste presenze già di per sé se non inedite, quasi, almeno per il grande pubblico, il contorno della mostra prevede la proiezioni in piazza Albuzzi, dove già campeggia il Totem fuso in bronzo dello scultore, un video in cui Tavernari colloquia con Piero Chiara e l'editore Vanni Scheiwiller.
La sorpresa – Il catalogo della mostra potrebbe riservare la sorpresa di una firma eccellente quale quella di Sgarbi. Da tempo gli organizzatori sono sulle sue tracce. Non è detto che l'operazione non vada in porto, così come una sua diretta presenza, in una serata dedicata.
Il carteggio e la critica – I Taccuini infine. Nella bella rilegatura cartonata vi si riverserà il Tavernari critico, polemista, esperto d'arte, quello che partecipava ai dibattiti artistici sulle pagine di quotidiani e riviste fin dagli anni Quaranta. Ma si troverà in edizioni più complete il carteggio tra l'artista e il critico Francesco Arcangeli, già in parte edito in un volume uscito qualche anno "Lettere a Vittorio Tavernari", curato dalla figlia Carla e Luigi Piatti, e in altra parte ripercorso nel catalogo della mostra antologica al Castello di Masnago nel 1997.